“Quelle operazioni con stati in black list sono regolari”, assolto un imprenditore

 
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Gela. I costi detratti erano regolari e non, invece, finalizzati ad evadere il fisco, abbattendo l’utile della propria azienda. Per questa ragione, il giudice Chiara Raffiotta ha assolto l’imprenditore Massimo Barranco.

Il titolare di una società impegnata nella commercializzazione internazionale di cereali è finito davanti al giudice a seguito di una serie di operazioni contestate soprattutto dai funzionari dell’Agenzia delle entrate.
Il suo legale di fiducia, l’avvocato Antonio Gagliano, però, è riuscito a dimostrarne la regolarità.
“Abbiamo ottenuto – ha spiegato in aula il legale – verdetto favorevole anche dalla commissione tributaria. Non siamo davanti ad operazioni fasulle o inesistenti. I costi sono stati effettivamente sostenuti. L’unico dubbio riguardava la loro detraibilità”.
I controlli si sono concentrati intorno ad operazioni economiche che l’azienda dell’imputato concluse con partner facenti base in stati a fiscalità agevolata. Il pubblico ministero Pamela Cellura, a sua volta, ha chiesto l’assoluzione per l’imprenditore.
“La regolarità delle operazioni – ha ribadito il legale di difesa – è confermata dalla presenza di due importanti parametri, la concretezza delle prestazioni e l’interesse economico”.

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