Radioterapia, pazienti all’Hospice e struttura a secco delle forniture

 
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Gela. L’unità operativa di Radioterapia ha mosso i primi passi e in attesa di avviare i due acceleratori lineari continua a trattare i pazienti presso l’Hospice del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”.

Il servizio comunque “resterà chiuso nei giorni di sabato, domenica e festivi”. Attualmente i locali sono letteralmente vuoti. Manca praticamente di tutto. Dall’installazione di due timbratrici marcatempo, alla fornitura completa dei tre ambulatori interni, dei due bunker e della sala Tc del reparto.

Una lunga lista che contempla termometri, lampade, aspiratori, lacci emostatici, bilance pesa persone oltre a cuscini e coperte e tutto il materiale di cancelleria. Le parole di soddisfazione di Maurizio Cirignotta, presidente del movimento Polo oncologico, e l’avvio dell’iter di trasferimento del personale medico (8 unità) da San Cataldo a Gela ordinato dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale, Vittorio Virgilio, rischiano di celare i problemi logistici all’interno della struttura di prevenzione e cura delle patologie tumorali.

Come anticipato da Ignazio Alì, l’imprenditore che ha realizzato l’opera dopo essersi aggiudicato il bando insieme alla ditta Siemens, “bisogna attrezzare la Radioterapia e garantire anche i servizi di vigilanza notturna”.

Quasi a volere fare da eco alle parole di Alì, il commissario Virgilio con un provvedimento ha affidato alla ditta Ksm il servizio di vigilanza e guardiania della Radioterapia. I metronotte garantiranno il servizio, con orario continuato e complessive 130 ore settimanali, come sollecitato dallo stesso direttore Giovanni Cartia la scorsa settimana.

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