Recuperato un cannone a Bulala, Greco: “la nave arcaica è stata abbandonata”

 
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Il recupero del cannone

Gela. Gli ambientalisti dell’associazione Sviluppo e ambiente, retta da Franco Cassarino, sotto lo sguardo attento degli studiosi della Soprintendenza del Mare e della Capitaneria di porto, hanno recuperato un cannone, una palla da artiglieria e i resti di un’ancora dai fondali dello specchio di mare di contrada Bulala.

Le operazioni di recupero sono state monitorate da Stefano Zangara, dirigente dell’unità operativa quarta, esperto in recupero e responsabile dell’area che si estende tra Catania e Caltanissetta per la Soprintendenza del Mare.

“Il reperto dovrebbe essere un’arma utilizzata nelle imbarcazioni che solcavano queste acque nel 1500 -. Spiega Zangara – Molto probabilmente, dalle dimensioni, dalla forma, dal calibro di 50 millimetri, si tratta di uno smeriglio da piombo. Un’arma leggera che equipaggiava la prua delle imbarcazioni per offesa o difesa. Dovrebbe essere a retrocarica, con un sistema di carico molto più veloce rispetto alle precedenti. La lunghezza massima di 286 centimetri confermerebbe il tipo di arma ipotizzata. Anche la palla di cannone, rinvenuta nella stessa area, dovrebbe risalire alla stessa epoca. Molto più antico è invece l’ancora”.

Il presidente dell’associazione Cittadini Attivi, Lucio Greco, ha posto l’accento sulla realizzazione dell’area espositiva della nave arcaica greca, recuperata e restaurata.

“La nave di Gela è già stata trattata – ha risposto Zangara a Greco -. Si trova nei magazzini della Soprintendenza di Caltanissetta. Dalla scorsa estate aspettiamo risposte sul preventivo che ci aveva chiesto il Soprintendente ai Beni culturali, Salvatore Gueli, alla presenza del sindaco Angelo Fasulo. Per esporre a Palazzo Ducale i resti del relitto restaurato basterebbe una spesa di 45 mila euro”.

“Solleciteremo il primo cittadino per comprendere meglio le motivazioni che non consentono di consegnare definitivamente al pubblico questo importante reperto di archeologia marina – precisa Greco – Rimango sbalordito nell’apprendere che per appena 45 mila euro si preferisca lasciarlo in un magazzino a Caltanissetta”.

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