Referendum, spesi più di 150 mila euro: “non serve il quorum, andremo in giudizio”

 
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Gela. “Siamo convinti che per un referendum confermativo non sia per nulla necessario il quorum. Non lo abbiamo detto pubblicamente, fino ad ora, perché volevamo raggiungere una buona percentuale di votanti.

Sapevamo che difficilmente la soglia del cinquanta percento più uno sarebbe stata raggiunta. Adesso, avvieremo una battaglia legale”.
I componenti del comitato a sostegno dell’adesione al libero consorzio di Catania rispondono all’esito delle urne e sono pronti ad impugnare una normativa in materia, ritenuta decisamente poco chiara.
“Il quorum non è necessario – spiegano – abbiamo già consultato alcuni legali che confermano la nostra posizione”. Dopo l’esito negativo arrivato dai seggi, il cammino potrebbe continuare tra le aule di tribunale.

I “si” sono stati 23.442 pari al 99,23% mentre i restanti 181 pari a 0,77% elettori hanno votato parere non favorevole all’adesione al libero consorzio di Catania
Intanto, il sindaco Angelo Fasulo esprime amarezza anche sul fronte delle spese sostenute per l’organizzazione della giornata elettorale. “Peccato – dice – era una buona occasione. Credo, anche se non ci sono ancora dati ufficiali, che le spese per le casse comunali si aggireranno intorno ad una cifra superiore ai centocinquanta mila euro”.

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