Rendiconto, non c’è ancora il parere dei revisori: amministrazione spinge per avere risposte

 
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Gela. Le dimissioni del sindaco Lucio Greco non hanno di certo attutito le emergenze ancora del tutto aperte a Palazzo di Città. La priorità continua ad averla il rendiconto 2021, valico da oltrepassare per avere un quadro completo non solo del disavanzo dell’ente ma anche delle misure da attuare per il riequilibrio, non certo a portata di mano. Le riunioni si susseguono. Oggi, gli assessori hanno avuto contatti continui con i revisori e con i tecnici del settore finanziario. Una certa tensione sembra esserci. Dopo l’approvazione dello schema del rendiconto, l’amministrazione ipotizzava che il parere dei revisori potesse essere consequenziale, dato che il collegio ha seguito per intero l’attività preparatoria. La normativa in materia permette ai tre professionisti di vagliare gli atti ed esprimersi entro venti giorni. Gli assessori, in assenza del sindaco, vorrebbero però avere un quadro preciso. I numeri del disavanzo, peraltro, pare siano in aumento e le continue richieste di verifiche e integrazioni fanno slittare i tempi. Con o senza il sindaco, la giunta dovrà comunque presentarsi all’aula consiliare, con lo strumento finanziario. La sensazione che si percepisce è di uno stallo che pesa sulla parte politica. Ben poco, infatti, possono fare gli assessori e gli altri organi: tocca ai revisori sbloccare l’iter. I numeri emersi dallo schema approvato in giunta non sono per nulla favorevoli e proprio per questa ragione la prospettiva di un piano di riequilibrio sembra quella tendenzialmente preferita dall’amministrazione, anzitutto per scongiurare il dissesto. Il parere dei revisori, da quello che pare emergere in questi giorni, sarà una vera e propria relazione sulla situazione finanziaria di un municipio messo a dura prova dalla morsa del disavanzo, di entità tale da non avere grandi precedenti. Questa mattina, sembra che i toni si siano inaspriti e dall’amministrazione sono arrivate prese di posizione anche piuttosto nette, nel tentativo di capire se effettivamente ci sia la volontà di rilasciare il parere prima del termine ultimo. Più di qualche dubbio sembra montare rispetto alla strategia del collegio, che comunque è impegnato in un’attività di ricostruzione che passa anche dagli uffici dell’ente, già in forte difficoltà per carenze di risorse e di personale. La mancanza di un dirigente al bilancio a pieno regime è un altro nodo di una crisi che si trascina dalla fine dello scorso anno e che ha portato fino alle dimissioni dell’avvocato Greco.

Il primo cittadino ha sempre addebitato la “tempesta finanziaria” alle gestioni del passato ma è evidente che gli effetti stanno incidendo in profondità nei gangli di una macchina amministrativa, allo stato quasi del tutto anchilosata. E’ praticamente impossibile sbloccare altre eventuali priorità, senza prima avere un prospetto preciso dei numeri della crisi. La Corte dei Conti attende i correttivi e sta monitorando lo stato di “salute” dell’ente. E’ stato sforato il termine ulteriore che era stato concesso per la trasmissione delle misure e le dimissioni del sindaco sono una novità che ai giudici palermitani è stata comunque comunicata. L’amministrazione vorrebbe arrivare ad uno sblocco entro i prossimi giorni. Il tempo però trascorre e la tensione politica è inevitabile.

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