Rifiuti, Balbo: “Sistema primitivo? Nostri piani in linea con quello regionale”

 
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Balbo ha fissato una nuova assemblea della Srr

Gela. La disamina molto dura arrivata dal consigliere comunale del Movimento cinquestelle Virginia Farruggia, che in sostanza ha bollato come “primitiva” la gestione del sistema rifiuti sul territorio, parlando di un piano d’ambito “illegale”, si è fatta sentire nelle stanze della Srr4, presieduta dal sindaco di Butera Filippo Balbo. La società coordina questo comparto per tutti i Comuni dell’ambito, compreso quello di Gela. Farruggia ha già avanzato richiesta per acquisire una serie di atti. “Di illegittimo non c’è proprio nulla – dice Balbo – e non capisco quale preistoria si possa attribuire alla gestione dei rifiuti sul territorio, che da mesi unitamente ai Comuni soci condividiamo con la nostra società in house”. Il consigliere ha messo fortemente in dubbio tutte quelle scelte che stanno dando priorità al conferimento in discarica e nel Tmb di Timpazzo, oltre all’intenzione di ampliare la relativa vasca. Verrebbe meno, nella sua ottica, il rispetto dei principi dell’economica circolare, ma anche di piani strategici come quelli di risanamento e di gestione. Per Farruggia, il timore vero è che Timpazzo possa diventare una delle discariche più grandi della Sicilia, così da ricevere conferimenti da più province, con gravi ripercussioni ambientali. “La nostra linea è perfettamente coerente con il nuovo piano regionale dei rifiuti – dice ancora il presidente Balbo – viene imposto alle Srr di avere un’impiantistica autonoma, efficiente e duratura. Il piano d’ambito della Srr, in aggiornamento, e quello industriale della “Impianti Srr”, sono stati predisposti seguendo linee programmatiche che guardano ad un futuro di sostenibilità, nel rispetto dell’economia dei Comuni soci e delle tecnologie innovative”. Balbo esclude il rischio che Timpazzo diventi la piattaforma, nella quale far convergere i conferimenti di altri territori. “Il nostro Tmb è stato finanziato dalla Regione ed è costato oltre venti milioni di euro. Non possiamo di certo creare un danno erariale. Ci sono ordinanze contingibili ed urgenti del dipartimento regionale acqua e rifiuti, che ci hanno visti coinvolti in una sinergia per scongiurare emergenze di varia natura – dice ancora Balbo – ed hanno portato ad una quantità di conferimenti tale da rischiare di penalizzare la vita utile del Tmb. Per questa ragione, nasce l’esigenza di prevedere l’ampliamento della vasca E, solo al fine di rispettare l’autonomia impiantistica, che deve tenere in vita contemporaneamente l’impianto di trattamento e la discarica”. Il consigliere grillino ha contestato le fondamenta della strategia che sta progressivamente riducendo i costi per il conferimento nel Tmb. Conferire a Timpazzo non verrebbe disincentivato.

“La riduzione dei costi dovrebbe essere un’azione meritevole di lode – prosegue il presidente della Srr4 – visto che siamo davanti ad un impianto pubblico, che non produce perdite ma invece risparmi per i cittadini in bolletta. Già lo scorso anno avevamo ridotto la tariffa, sia ai Comuni soci sia a quelli non soci, e soltanto adesso abbiamo abbattuto ulteriormente l’aliquota ai soli Comuni soci, senza aumenti strumentali per gli altri. Il territorio, tra le altre cose, vive una carenza impiantistica per il trattamento dell’umido, costringendo i sindaci a tariffe esose, spesso con il trasferimento dei carichi fuori Regione”. L’impiantistica è sicuramente uno dei nodi più complessi e Balbo, insieme all’amministratore della “Impianti Srr” Giovanna Picone, sostiene il progetto per un nuovo sistema di compostaggio, a Timpazzo. “E’ cosa gradita a tutti i sindaci dei Comuni soci – prosegue – quasi un atto doveroso, che nell’arco di qualche mese, con costi impiantistici ridotti, potrebbe rispondere alla domanda dei quantitativi prodotti dalla Srr, in compensazione all’impianto di Brucazzi, che a breve transiterà dalla gestione dell’Ato Cl2 in liquidazione a quella della “Impianti Srr”. Dopo i timori sollevati dalla grillina Farruggia, Balbo esclude qualsiasi progetto per un inceneritore. “Il piano industriale della “Impianti Srr” non prevede inceneritori – conclude – e il piano d’ambito, in aggiornamento, lo sostituirà con un sistema per la produzione di bio-metano”. Quando si tocca il tasto della governante dei rifiuti, la tensione è sempre notevole, principalmente su un fronte strettamente politico. La Srr4, a breve, dovrà dare risposte certe anche sull’affidamento del servizio, ancora in proroga alla campana Tekra.

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