Rifiuti speciali smaltiti irregolarmente sull’isola 9 della raffineria, gli atti ritornano ai pm

 
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Gela. Gli atti ritornano al pubblico ministero perchè le accuse contestate agli imputati vanno prima valutate davanti al gup.

La decisione è stata pronunciata dal giudice Silvia Passanisi nel procedimento avviato nei confronti di Carmelo Raimondo, Salvatore Castellino, Bernardo Casa e della stessa raffineria Eni.

Accuse concentrate sullo smaltimento di rifiuti speciali. Al centro delle contestazioni, c’è la presunta gestione irregolare di rifiuti speciali da smaltire dopo gli interventi di bonifica in uno dei serbatoi dell’isola 9 dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Le procedure dettate dalle norme in materia, infatti, non sarebbero state rispettate. Così, l’ex amministratore delegato di raffineria e i due tecnici sono finiti a giudizio. E’ stato uno dei difensori degli imputati, l’avvocato Attilio Floresta, a sollevare l’eccezione davanti al giudice. Proprio il magistrato, intanto, aveva detto sì alle costituzioni di parte civile del Ministero dell’ambiente, della Regione, del Comune e di due associazioni ambientaliste, tutti rappresentati dagli avvocati Giuseppe Laspina, Joseph Donegani, Giovanna Zappulla e Antonino Ficarra. Gli atti, però, dovranno ritornare al pubblico ministero.

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