Schianto sulla Gela-Manfria, Stefano Ascia morì sul colpo: omicidio colposo per l’amico alla guida

 
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Gela. Morto lungo la statale 115 nel giorno del suo compleanno. I magistrati della procura dei minori di Caltanissetta hanno chiuso le indagini avviate sulla tragica fine del diciassettenne Stefano Ascia.

Chiuse le indagini a carico di un giovanissimo. A rispondere di omicidio colposo sarà il conducente della Vespa in sella alla quale viaggiava lo stesso Ascia. Si tratta di un coetaneo e intimo amico della giovane vittima. Lo scooter andò ad impattare violentemente contro una Ford che transitava in direzione opposta. I magistrati della procura minorile nissena hanno appena chiuso le indagini e notificato il relativo avviso anche al legale di fiducia del giovane finito sott’accusa, l’avvocato Francesco Enia. L’indagato riportò la frattura del femore ma riuscì a salvarsi: venne trasportato all’ospedale Vittorio Emanuele. Per Stefano Ascia, invece, non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo. A questo punto, i magistrati nisseni sembrano ipotizzare una responsabilità del conducente della Vespa. Il selciato stradale era stato reso molto scivoloso dalla pioggia che si era abbattuta solo poche ore prima sulla città.

L’inchiesta avviata dai magistrati di Gela. Intanto, un’inchiesta parallela è stata avviata dai magistrati della procura di Gela che, invece, cercano di appurare l’eventuale esistenza di responsabilità da parte del conducente della Ford. E’ stato assegnato un incarico peritale ad un esperto che avrà il compito di definire la dinamica dei fatti. I familiari di Stefano Ascia, comunque, hanno incaricato l’avvocato Emanuele Maganuco per una eventuale azione risarcitoria.

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