Scippo a Casuzze, tre gelesi in appello: dopo condanne proposto concordato

 
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Immagine repertorio

Gela. Le condanne sono arrivate per lo scippo, risalente all’estate dello scorso anno, che fu messo a segno a Casuzze, frazione balneare di Santa Croce Camerina, ai danni di una donna. Le venne strappata la collana che portava. Tre gelesi sono stati ritenuti colpevoli di quell’azione, al termine del giudizio abbreviato. Le condanne sono state impugnate in appello. Il gup del tribunale di Ragusa ha condannato, a quattro anni e quattro mesi di reclusione, il ventisettenne Salvatore Cannizzaro; mentre tre anni e otto mesi sono stati imposti a Paolo Raitano e Stefano Cammilleri.

Le difese dei tre, sostenute dagli avvocati Rocco Cutini, Francesco Enia e Giuseppe Fiorenza, davanti ai giudici della Corte di appello di Catania hanno avanzato richieste di concordato. I giudici etnei valuteranno le loro istanze, esaminando le singole posizioni. A Cannizzaro non viene contestato solo lo scippo, ma anche le lesioni subite dalla donna, la violazione della sorveglianza speciale e ancora l’aver fornito false generalità ai carabinieri che dopo qualche ora fermarono l’auto sulla quale viaggiava. Il giovane ha già precedenti penali. Agli altri due imputati, invece, oltre alla rapina, vengono addebitate le lesioni subite dalla donna presa di mira, anche se hanno escluso di aver mai partecipato alla rapina o fatto da palo. Secondo gli inquirenti, ad affrontare la vittima fu Cannizzaro. La vittima lo ha riconosciuto.

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