Scippo e un tentativo di furto nell’agrigentino, coinvolti due gelesi: verso riti alternativi

 
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Immagine repertorio

Gela. Vanno verso riti alternativi i giovani accusati di uno scippo e di un tentativo di furto in abitazione, verificatisi a San Biagio Platani, nell’entroterra agrigentino. I fatti, ricostruiti dai pm della procura di Agrigento, risalgono a sei anni fa. Il collaboratore di giustizia Giovanni Canotto si è già autoaccusato, ammettendo le proprie responsabilità e il difensore, l’avvocato Angelo Tornabene, ha avanzato richiesta di patteggiamento. Un altro gelese, Vincenzo Ingegnoso, formalizzerà richiesta per un rito alternativo, come ha preannunciato il legale che lo rappresenta, l’avvocato Rocco Cutini. Sono a giudizio, per gli stessi fatti, anche i vittoriesi Gabriele Meli e Salvatore Bulbo, a loro volta intenzionati ad accedere a riti alternativi.

Venne strappata via la collana d’oro indossata da un’anziana, che fu avvicinata in strada. I quattro, secondo le accuse, avrebbero inoltre cercato di introdursi in un’abitazione del piccolo centro agrigentino. L’azione non si concretizzò perché alcuni passanti li fecero allontanare. In aula, per valutare le richieste preliminari delle difese, si tornerà a luglio. Tra i difensori, c’è anche l’avvocato Matteo Anzalone.

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