Scontri e veleni sull’allerta sanitaria, sì atto indirizzo: “Commissione di indagine”

 
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Caltagirone e i manager Asp

Gela. Doveva essere una resa dei conti, anche politica, e così è stato, anche se in certi frangenti sono letteralmente volati gli “stracci” in consiglio comunale. L’assise civica, ieri sera dopo ore di confronto sull’emergenza sanitaria e su ciò che ad oggi non ha proprio funzionato nella gestione della pandemia, ha chiuso il cerchio con un atto di indirizzo, firmato solo da una parte della maggioranza del sindaco e dai consiglieri di opposizione Virginia Farruggia e Paola Giudice, che tra le altre cose prevede la costituzione di una commissione di indagine, incaricata di valutare eventuali responsabilità amministrative. Oltre alla commissione di indagine, si chiede all’amministrazione di acquisire dati precisi e tempi certi per la terapia intensiva finanziata da Eni, ma anche di centralizzare le operazioni di analisi dei tamponi in città, oltre ad avere una struttura stabile di Usca e Spemp. I firmatari dell’atto di indirizzo si sono rivelati quelli più convintamente critici verso la gestione della crisi pandemica da parte di Asp. Un atto di indirizzo, che anche sul finire della seduta monotematica, si è trasformato in un altro colpo di scena. Il manager Asp Alessandro Caltagirone, che ha partecipato alla seduta, seppur in remoto, ha spiegato che aveva già avuto modo di visionare le richieste, visto che il giorno precedente qualcuno glielo avrebbe inoltrato. Altro passaggio che ha alimentato ulteriori sospetti, anche se la grillina Virginia Farruggia, che per prima ha proposto il monotematico, ha voluto subito replicare, spiegando che quella fatta pervenire a Caltagirone, seppur riservata, era solo una versione provvisoria dell’atto di indirizzo finale, ieri sera approvato da tredici consiglieri comunali. La grillina ha aggiunto che non si sarebbe aspettata che qualche consigliere potesse trasmettere un atto riservato, il giorno precedente al consiglio. Oltre a Farruggia e Giudice, l’atto di indirizzo lo hanno siglato i consiglieri in questa fase più vicini a Greco, mancavano invece le firme dei dem, che hanno sostenuto il monotematico. Nessuna firma neanche dai componenti della commissione consiliare sanità, che non hanno partecipato al voto. Anche questa scelta non è passata inosservata. Il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero ha spiegato che si sarebbe aspettato una partecipazione attiva dei consiglieri della commissione. Il sindaco Lucio Greco, invece, è stato molto meno morbido. “Sono sorpreso dai consiglieri che non stanno intervenendo”, ha detto. Ha parlato anche di consiglieri “sprovveduti”, richiamando il protagonismo mediatico di alcuni, che invece nel corso del monotematico hanno deciso di non intervenire e di non votare l’atto di indirizzo. Del resto, Greco ne ha avute un po’ per tutti, sia nella sua maggioranza che nei confronti dell’opposizione. In realtà, rivendicando scelte “non pavide né vigliacche”, è nuovamente tornato a sostenere che sulle scuole il parere di Asp è comunque obbligatorio e le frecciate al manager Caltagirone non sono mancate. Tra le altre cose, ha criticato la sua frequente assenza ai tavoli istituzionali, è ormai “sempre più lontano dal territorio”, ha detto. “Fin dallo scorso 15 aprile ho iniziato ad informare Asp sulla situazione nelle scuole della città. E’ fuorviante sostenere che io non volessi chiudere le scuole”. Greco ha avuto perfino uno scambio di “vedute”, sicuramente fuori copione, con il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito, che fa parte del suo stesso movimento politico. “Stia sereno, presidente”, ha detto a Sammito che lo richiamava. “Io sono sereno – ha replicato il presidente – è lei a non esserlo e si capisce anche da alcune cose che ha detto”. Nervi tesi tra Greco e il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra. Tra i due, del resto, non c’è mai stata una vera tregua politica e le parole pesanti sono volate anche verso i banchi della maggioranza. Caltagirone, affiancato da altri componenti del management dell’azienda sanitaria, non ha invece fatto passi indietro. Ha escluso che sulle comunicazioni della quarantena nelle scuole ci siano mai stati ritardi. Anche sulla terapia intensiva ha fatto capire che i tempi lunghi sarebbero ricollegabili all’iter intrapreso da Eni, sia per deliberare lo stanziamento, sia per la progettazione esecutiva, “che risale al 5 maggio”, ha detto il manager. Nei confronti di Caltagirone, alcuni esponenti pro-Greco sono stati netti. Valeria Caci ha parlato di chi “sta giocando ancora con la salute della città”. Il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli ha definito “irrispettoso” il “modus operandi” del manager. Ha inoltre criticato un tracciamento del contagio ritenuto del tutto “saltato”, con le conseguenze del caso. Il consigliere di “Una Buona Idea” Rosario Faraci ha preso le distanze da tante posizioni di Asp.

“Dalle parole del manager sembra quasi che tutto sia perfetto e sappiamo che così non è, soprattutto se si considera ciò che ci viene riferito dagli utenti che si trovano a fronteggiare tanti disagi”, ha spiegato. Una serie di richieste sono arrivate sia dalla grillina Virginia Farruggia che dalla dem Alessandra Ascia, tra le più convinte nel richiedere un confronto a tutto campo ai manager di Asp. Dall’organizzazione della fase vaccinale fino alla situazione nelle scuole, la grillina e la dem hanno nuovamente contestato il metodo Asp. Così come critici sono stati il consigliere di Fratelli d’Italia Sandra Bennici e quello di Forza Italia Luigi Di Dio. Caltagirone, anche sul finale, ha ribattuto, dicendosi sorpreso per il fatto che l’atto di indirizzo non abbia preso in considerazione le spiegazioni date da Asp, che comunque è stata ben lontana dall’assumersi vere e proprie responsabilità amministrative e manageriali. Le posizioni appaiono decisamente lontane, anche se l’azienda ospedaliera, attraverso i manager, ha descritto una situazione generale tendenzialmente favorevole, anche se i riscontri degli utenti, nella gran parte dei casi, sono tutt’altro che rassicuranti.

1 commento

  1. Come al solito nei confronti dell’Asp ci presentiamo divisi, e quello che vogliono questi signori “dividi et impera”e per questo motivo che noi GELESI paghiamo tante inefficienze

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