Scuole, riscaldamenti anno zero: tanti problemi negli istituti della città

 
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Gela. “A Gela vi sono scuole dove gli impianti di riscaldamento non funzionano da decenni. La mancanza di fondi da parte del Comune crea una situazione di stallo non più tollerabile”. E’quanto afferma Ketty Damante, Senatrice del Movimento 5 Stelle che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo il grave caso verificatosi alcuni giorni fa alla scuola Emanuela Loi di Palermo, dove una bambina è stata ricoverata in ospedale per ipotermia. La causa dell’evento è stata collegata ad un banale guasto all’impianto di riscaldamento nonostante le ripetute segnalazioni della preside al Comune e i diversi solleciti da parte della Prefettura.
In realtà episodi come questi non sono isolati ma rappresentano una triste realtà consolidata nel territorio siciliano. Qualche giorno dopo si è verificato un caso analogo all’Università di Palermo.
Anche nella nostra città le condizioni degli impianti di riscaldamento nelle scuole versano in condizioni precarie se non disastrose. In alcuni istituti da oltre venti giorni alunni e insegnanti sono costretti a tenere giacche e cappelli durante le ore di lezione. Qualcuno ha cercato di risolvere temporaneamente la situazione di freddo all’interno delle classi con delle stufe elettriche che però hanno provocato black out e cali di tensione poiché i contatori non riescono a fornire l’energia necessaria.

Martedì pomeriggio una delegazione di genitori ha incontrato la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Giovanni Verga per chiedere chiarimenti in merito alla situazione. Viviana Aldisio ha spiegato come i primi interventi siano già stati fatti ma che gli impianti risalenti al periodo di costruzione dell’edificio dovrebbero essere completamente sostituiti.
Gli stessi problemi sono stati riscontrati anche nell’istituto comprensivo Gela e Butera dove le mamme stanno valutando di non partecipare alla sfilata comunale delle classi in programma il 21 febbraio in segno di protesta.
All’Ettore Romagnoli il riscaldamento è funzionante solo in alcune classi e negli uffici della segreteria. Gli alunni inoltre sono costretti a svolgere le lezioni con le finestre aperte per garantire il cambio d’aria. Stessa situazione nel plesso delle Benedettine. La senatrice Damante ricorda che bisogna tener presente che la manutenzione degli istituti scolastici spetta agli enti locali ma il diritto allo studio è costituzionalmente garantito e per questo il Governo non può girarsi dall’altro lato.
Nel 2020 il governo Conte ha stanziato in un solo anno 10 miliardi per la scuola pubblica, e 9 miliardi per l’efficientamento energetico e per la messa in sicurezza sono previsti dal PNRR. Questo governo invece in legge di bilancio ha programmato tagli per 4 miliardi.

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