“Senza aiuti falliamo”, coltivazioni locali distrutte dalla grandine: danni enormi

 
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Coltivazioni distrutte

Gela. “Una vera e propria distruzione”. Gli agricoltori locali, già colpiti dalle carenze idriche e infrastrutturali, in queste ore contano i danni lasciati dall’ondata di maltempo e dalle grandinate, che si sono concentrate ieri. Enormi estensioni coltivate, tra Gela e Niscemi, sono state sferzate dalla pioggia e dalla grandine. Non è rimasto praticamente nulla. La Federazione degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali regionale ha scritto al presidente Nello Musumeci, all’assessorato regionale, al dipartimento agricoltura e a tutti gli ordini territoriali. Come spiega il presidente Piero Lo Nigro, c’è l’assoluta vicinanza a quanti hanno subito danni enormi. Allo stesso tempo, dalla federazione arriva la richiesta, alle istituzioni, di “attivare ogni utile intervento in favore delle categorie danneggiate”. C’è chi rischia di rimanere senza le produzioni che con tanta fatica erano state avviate, seppur con tutti i problemi legati all’assenza di acqua e alle dighe, quasi vuote. Perturbazioni come quella che ieri, in poche ore, si è abbattuta sul territorio locale, segnano l’ennesima crisi di un settore, che continua ad essere il principale a livello occupazionale, ma che è lasciato al suo destino.

“Senza un aiuto concreto – dice Liborio Scudera – noi falliamo. La grandine ci ha distrutto tutto. Tutto quello che avevamo recuperato è stato spazzato via. L’aiuto deve arrivare anche dalle istituzioni nazionali, altrimenti non riusciremo ad andare avanti. Questo territorio non può essere sempre dimenticato. E’ come se ci fosse una specie di gioco politico, che tende a danneggiare il nostro settore e questa area”. Prima, la siccità e l’acqua che non c’è; ora, la distruzione causata dalla natura. A pagarne le conseguenze sono sempre le tante imprese agricole locali.

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