“Serve prefetto, sì Timpazzo contro norme Ue”, Giudice: “Violato piano risanamento”

 
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Gela. Non è passato il parere negativo sul progetto per Timpazzo, sito nel quale si punta all’aumento del quantitativo di rifiuti conferibile. La commissione tecnica specialistica ha confermato l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale e l’iter va avanti, anche con il sì del dipartimento regionale ambientale. Il parere negativo è stato rilasciato dalla Riserva Biviere, seppur oltre il termine fissato da Palermo. Emilio Giudice, responsabile della stessa Riserva, aveva già trasmesso il parere alla prefettura e ora si appresta a scrivere a Caltanissetta. “A questo punto – dice – la prefettura deve attivare i poteri di vigilanza. Serve un tavolo permanente, perché il piano di risanamento viene sistematicamente violato, anche nel caso di Timpazzo. Il parere favorevole rilasciato dalla commissione tecnica specialistica contiene almeno tre violazioni comunitarie. Non è possibile aumentare il quantitativo di rifiuti destinato a Timpazzo, in un territorio già devastato. Il piano di risanamento vieta altri rifiuti sul territorio. Vengono violate le linee guida nazionali. Inoltre, il silenzio-assenso non è assolutamente valido. Il parere della Riserva è negativo”. La Regione però procede nell’iter, soprattutto davanti all’esigenza di individuare siti alternativi a quello di Lentini, che si avvia ad un drastico ridimensionamento. A giorni, Giudice scriverà al prefetto Chiara Armenia. “Purtroppo, devo dire, assumendomene tutta la responsabilità – continua – che il parere favorevole rilasciato dalla commissione tecnica specialistica, di tecnico non ha nulla. E’ stato un parere politico. La commissione non ha dato alcuna risposta sul piano di risanamento. Spero di poter avere un incontro con il prefetto. In questo territorio, non si rispettano i parametri dell’Unione europea e sto cercando di far arrivare il caso Timpazzo proprio in quella sede”. Il sì all’aumento del quantitativo di rifiuti destinato alla piattaforma di Timpazzo ha scatenato un acceso duello politico, ma Giudice è fortemente preoccupato per la tenuta dell’intero ecosistema locale. “Ancora oggi – aggiunge – non sono mai state rispettate le prescrizioni dell’Aia, rilasciata nel 2016. Vorrei capire come mai non sia stata prevista una procedura Aia, anche in questo caso. Gela si dimostra un punto debole, dove l’ambiente non riesce ad entrare in quelle istituzioni che dovrebbero tutelarlo”.

La posizione della Riserva Biviere, nettamente contraria ai nuovi profili di Timpazzo, era già piuttosto chiara, ma ora si attendono riscontri dalla prefettura, mentre Palermo corre a grandi passi verso l’approvazione definitiva del progetto, con la piattaforma integrata che potrà ricevere più rifiuti, tentando di limitare l’emergenza in atto sull’isola. “E’ un progetto molto pericoloso – conclude Giudice – che tra le altre cose rischia di saturare la discarica, sottraendo ai Comuni dell’ambito il diritto a conferire nel proprio sito di riferimento”.

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