“Siciliano deve andarsene, è estraneo al M5S”: sfiduciato dal Meetup e l’incarico legale fa discutere

 
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Gela. Due meetup e due idee completamente diverse della politica a cinquestelle in città.

Siciliano sfiduciato. Adesso, le dimissioni del vice sindaco e assessore Simone Siciliano le chiede il “Meetup Gela”. “Il Meetup di Gela – si legge in una lettera aperta – sulla base del principio fondante della democrazia partecipata del M5S e nel rispetto della volontà della cittadinanza gelese di eleggere, in occasione delle recenti elezioni amministrative, un governo del M5S, sfiducia politicamente e chiede le dimissioni immediate dell’assessore all’ambiente, all’energia, nonchè vice sindaco Simone Siciliano, al fine di consentire la realizzazione degli ideali del MoVimento stesso, da tempo conclamati nel programma politico del Meetup di Gela, elaborato grazie all’impegno profuso da una moltitudine di attivisti, condiviso dalla base e rispettato dalla maggioranza dei consiglieri eletti”. Siciliano dovrebbe andarsene, secondo gli attivisti del Meetup Gela, perché autore di una serie di prese di posizione sulla mancata dimostrazione del nesso di causalità tra malformazioni ed emissioni industriali “nonostante un collegio peritale nominato dagli stessi giudici abbia già ampiamente dimostrato su basi scientifiche la presenza del nesso di causa”.

“L’assessore è completamente estraneo alle nostre battaglie”. La frattura tra gli attivisti e Siciliano appare netta. “L’assessore Siciliano, completamente estraneo all’ambiente politico e alle battaglie attivate sul territorio dal meetup di Gela fino alla campagna elettorale delle elezioni amministrative – si legge ancora – e tuttavia sponsorizzato da qualche attivista, è stato chiamato a questo incarico dal sindaco Domenico Messinese per le sue competenze in ambito energetico e ambientale. Ad appena 4 mesi dall’insediamento, tuttavia, è già evidente come le strategie politiche perseguite dall’assessore preposto alle deleghe suddette di accettazione ed accelerazione del protocollo di intesa firmato dall’amministrazione Fasulo, Crocetta ed Eni nel novembre di un anno fa siano in netto contrasto con gli obiettivi politici e programmatici del meetup di Gela”. I grillini del meetup Gela si dicono fermamente contrari ai programmi d’esplorazione e trivellazione in mare e per questo tracciano il loro no alle scelte dell’assessore Simone Siciliano. “Il meetup di Gela è contrario alla prospezione e realizzazione di altre piattaforme off-shore nel canale di Sicilia, in quanto ritiene che la proposta di insediare nel territorio di Gela una bioraffineria a partire da biomasse oleose sia priva di ricadute positive in termini occupazionali e ambientali, ma risponde piuttosto ed esclusivamente ad interessi Eni. Inoltre, il meetup di Gela ritiene il progetto della bioraffineria, così come è stato ideato, strumentale alla sottrazione alle bonifiche di buona parte della superficie interessata nel perimetro dell’ex stabilimento petrolchimico”. Le divisioni in casa cinquestelle appaiono tutt’altro che superate.

L’incarico legale contestato. Tra le pesanti critiche che diversi attivisti a cinquestelle, nelle ultime ore, stanno rivolgendo alla giunta Messinese ci sono anche quelle scaturite da un recente incarico legale che gli uffici di Palazzo di Città hanno assegnato all’avvocato Lucio Greco, già candidato a sindaco nella lista di Un’Altra Gela. Una somma stimata in oltre 11 mila euro per l’opposizione ad un decreto ingiuntivo da quasi un milione di euro notificato dai legali di una società che si è accaparrata diversi presunti crediti vantati da Enel nei confronti dell’ente comunale. L’incarico legale all’avvocato Greco è stato assegnato con delibera di giunta dello scorso 2 ottobre nonostante le recenti critiche mosse dal legale nei confronti della giunta a cinquestelle.

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