Soldi in cambio dei permessi di lavoro? Processo per sei operatori della raffineria

 
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Gela. Presunte irregolarità nel rilascio dei permessi di lavoro necessari ad accedere tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, con tanto di richieste di denaro.

E’ questa l’accusa mossa dai magistrati della procura nei confronti di sei operatori dell’azienda, adesso finiti a processo. Il dibattimento a loro carico si aprirà il prossimo 25 febbraio. In base alla ricostruzione effettuata dagli investigatori, si sarebbero verificati presunti tentativi d’estorsione. Per il rilascio delle necessarie autorizzazioni sarebbero stati chiesti soldi alle imprese che effettuavano i lavori all’interno della raffineria.
I fatti contestati risalgono a cinque anni fa: alcuni operatori finiti a giudizio hanno già subito sanzioni disciplinari dal gruppo Eni.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Rocco Guarnaccia, Antonio Gagliano, Giusy Troni, Flavio Sinatra, Vincenzo Vitello e Fabrizio Ferrara. Già alla prossima udienza, dovrebbero essere sentiti i primi testimoni citati dalla procura.

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