Sparò a Bodinaku in via Minardi, Graziano Romano accusato di tentato omicidio: ha scelto l’abbreviato

 
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Gela. A quasi un anno dagli spari che raggiunsero in più parti del corpo il venticinquenne Igland Bodinaku, a giudizio è finito il ventitreenne Graziano Romano.

Verrà giudicato con il rito abbreviato. E’ accusato di tentato omicidio e di porto abusivo di armi. Sarebbe stato lui, infatti, ad utilizzare la pistola in via Minardi a pochi metri dall’abitazione del giovane albanese che, intanto, era ristretto agli arresti domiciliari. Difeso dall’avvocato Carmelo Brentino, Romano ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Una scelta formulata davanti al giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro. Proprio il magistrato ha deciso di rinviare alla prossima udienza del 16 luglio.

Gli spari in via Minardi. Stando alle accuse mosse dai magistrati della procura, Romano avrebbe sparato a Bodinaku per vendetta: nei mesi precedenti sarebbe stato aggredito dallo stesso Bodinaku e da Antonio Radicia, già condannato per questi fatti. I due, inoltre, insieme ad un presunto terzo complice rimasto non identificato, avrebbero sparato diversi colpi in direzione dell’abitazione di Graziano Romano in via Ivrea. Una presunta resa dei conti finita all’attenzione delle forze dell’ordine. Furono i carabinieri del reparto territoriale a chiudere il cerchio e ad arrestare Graziano Romano.

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