Spedizione punitiva dopo un maxi furto, coinvolto un collaboratore di giustizia

 
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Gela. Un mezzo agricolo e cinquecento litri di gasolio portati via, un’abitazione rurale distrutta e una serie di presunte minacce con tanto di spedizione punitiva ai danni di uno dei possibili responsabili del colpo.

Il maxi furto a Feudo Nobile. Così, davanti al giudice Antonio Fiorenza sono finiti in otto. Devono rispondere di diverse accuse, dal furto alle minacce passando per le lesioni. L’azione che fece scaturire tutto venne messa a segno nel dicembre di tre anni fa in un podere di contrada Feudo Nobile. Il proprietario, dopo aver scoperto i danni subiti, stando all’accusa, avrebbe messo nel mirino i presunti responsabili.

La spedizione punitiva e il collaboratore di giustizia. Così, sarebbe stata organizzata la spedizione punitiva alla quale avrebbe preso parte anche l’attuale collaboratore di giustizia Davide Nicastro, a sua volta finito tra gli imputati. Uno dei ladri sarebbe stato aggredito e minacciato di morte anche nei pressi della sua abitazione. Adesso, tutti quei fatti sono confluiti nel dibattimento. Gli otto imputati sono difesi dagli avvocati Davide Limoncello, Salvo Macrì, Vittorio Giardino, Concetta Di Stefano, Paola Carfì e Claudio Cricchio. A causa di alcune mancate notifiche agli imputati, però, il dibattimento dovrebbe aprirsi alla prossima udienza fissata per il 2 marzo.

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