Sport e solidarietà, 350 bikers al primo memorial Giovanna Catania

 
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Gela. È stato un successo di pubblico e partecipanti. Non solo sport, ma anche solidarietà sociale per un evento che ha richiamato centinaia di appassionati.

Il primo memorial «Giovanna Catania», l’istruttrice della palestra Body Art di Gela morta a febbraio scorso per un tumore a 42 anni, aveva infatti un fine sociale. La due giorni è stata l’occasione per promuovere una fondazione che avrà il nome di Giovanna Catania affinchè venga sensibilizzata la prevenzione oncologica e il sostegno della ricerca sul cancro. Giuseppe Di Vara, il marito di Giovanna, ha voluto così tenere vivo il ricordo della moglie. Non a caso all’iniziativa ha dato il proprio contributo il dottore Roberto Valenza, dirigente del reparto di oncologia medica che ha seguito la Catania durante le fasi della terapia, oltre che il marito Giuseppe Di Vara, l’istruttore del «Group Cycling» che dopo la morte della moglie si è sbracciato ed ora sta portando avanti i progetti con lei condivisi.

Alla discoteca Tanguera sono accorsi oltre 350 appassionati, provenienti anche da Lecce, Roma, Napoli e dalla Calabria. Ci sono stati momenti toccanti quando sabato sera sono stati proiettati dei video in cui è comparso il volto sorridente di Giovanna Catania. Poi spazio alla «candle ride».  Domenica invece le quattro ride di 100 bike ciascuno, una prova di resistenza e forza, guidata dagli istruttori Giuseppe Di Vara, Tony Salerno, Corrado De Gennaro, Dario Nicastro, Franzo Filingeri, Vittorio De Paolis e Peppe Motta, che hanno guidato da bordo piscina tutti gli appassionati di cicyling.

«Mia moglie – ricorda Giuseppe Di Vara – sosteneva la fondazione assistenza ricerca cancro e cultura. Un progetto che anche noi porteremo avanti nel suo nome. Siamo soddisfatti perchè in tanti hanno contribuito anche privatamente, con contributi personali, non soltanto legati alla semplice iscrizione alla competizione. E per questo li ringrazio tutti pubblicamente».
Quella di sabato e domenica non sarà l’unica iniziativa del «Group ciclyng» . I commenti su facebook di chi ha partecipato sono commoventi. Coniugare un semplice evento sportivo, che sia agonistico o una esibizione, ad un fine così nobile aumenta la sua importanza sociale.

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