Stadio chiuso, 20 mila euro agli esperti dell’Università di Catania: lo studio pagato con il fondo di riserva

 
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La tribuna dello stadio "Presti"

Gela. Un “rebus” lungo praticamente un anno che ha reso off-limits lo stadio “Vincenzo Presti”. L’ex giunta Messinese aveva già perso il bandolo della matassa, allungando a dismisura i tempi per la riapertura, e anche la gestione commissariale dell’ente sta tentando di trovare soluzioni per evitare la chiusura a tempo indeterminato della struttura di via Niscemi. A poche ore dalla fine dell’anno, il commissario Rosario Arena ha addirittura deciso di prelevare dal fondo di riserva 20 mila euro che serviranno a pagare lo studio commissionato agli esperti del dipartimento di ingegneria civile e architettura dell’Università di Catania. Saranno loro a valutare l’effettivo stato della copertura della tribuna centrale del “Presti”, in sostanza il vero nodo del contendere. Lo scorso marzo, il tecnico incaricato dall’allora giunta Messinese rilasciò un certificato di idoneità statica, che però non trovò l’assenso né dei vigili del fuoco né dei funzionari del Genio Civile di Caltanissetta.

Da quel momento, iniziò una specie di “non senso” burocratico fatto di rinvii, nuove richieste, certificati che ne smentivano altri, materiali che andavano e venivano e lavori d’urgenza. Ad oggi, lo stadio rimane chiuso, con enormi difficoltà per la società Gela Calcio che dall’inizio del campionato di serie D, almeno in casa, ha solo affrontato match a porte chiuse. L’ultima parola spetterà agli esperti dell’Università di Catania, che possono comunque contare sui 20 mila euro di fine anno.

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