Stop ai finanziamenti, 300 studenti e formatori in ansia al Cnos-Fap: corsi fermi

 
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Gela. Un finanziamento bloccato alla Corte dei Conti. Trecento allievi in attesa di tornare tra i banchi ed i laboratori e trenta formatori che rischiano la cassa integrazione.

E’ questo lo scenario che si registra in questi giorni al Cnos-Fap. Storie che si ripetono ma mai come quest’anno. Solo la prima annualità dei corsi salesiani sono partiti a dicembre. I secondi, terzi e quarti anni sono fermi. E di conseguenza anche studenti e formatori. Una situazione difficile, che sfugge al controllo del direttore Enzo Ferrarella, che non può fare altro che spingere alla Regione. I soldi ci sono, ma il finanziamento del fondo sociale europeo è bloccato dal 3 gennaio nei cassetti della Regione. La Corte dei Conti ha bloccato tutto e così sette corsi di formazioni del Cnos Fap non sono ripresi. Gli aspiranti meccanici, ristoratori, estetisti dovranno attendere chissà quanto per poter tornare ad assistere alle lezioni. Sono due i rischi che si corrono. Da un lato che centinaia di giovani adolescenti, dai 15 ai 18 anni, finiscano a girovagare per strada da una sala giochi ad un bar senza una meta. Dall’altro lo spettro della cassa integrazione che si affaccia sui formatori che attendono ancora di essere convocati per riprendere le lezioni. I responsabili del Cnos-Fap hanno investito del problema l’amministrazione comunale ed hanno approfittato tre giorni fa della presenza del Governatore della Sicilia Rosario Crocetta per denunciare la grave situazione che si è venuta a creare. “Ci spiace soprattutto per i ragazzi – dice Don Firrarella – il nostro ruolo non è solo quello di formatori, ma anche di educatori. In un momento in cui il rischio di devianza minorile è alto non ci possiamo permettere il lusso di lasciare per strada i nostri giovani anziché insegnargli un mestiere come facciamo con passione e impegno. Spero che la situazione possa sbloccarsi”.

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