Tagliare la formazione significa seppellire il futuro e il riscatto sociale

 
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Gela. La formazione professionale è ad un bivio. La decisione del Governatore Rosario Crocetta di non far partire il prossimo anno nuovi corsi rischia di fare chiudere sia il Ciofs-Fp che il Cnos-Fap.

Non a caso ieri i direttori dei centri di formazione si sono riuniti a Catania. L’unica buona notizia è quella che i secondi e terzi anni martedì prossimo ripartono ai salesiani. Per il resto è crisi nera. I formatori del Cnos-Fap sono senza stipendi da sedici mesi ed al Ciofs di Macchitella le suore vivono mesi drammatici. Ieri la direttrice regionale Suor Mariella Lo Turco ha lanciato l’allarme. I coinvolti sono soprattutto quei giovani che vengono tolti alla manovalanza. “Tagliare all’istruzione e formazione significa seppellire il futuro professionale e il riscatto sociale di di tanti ragazzi, giovani, famiglie, lavoratori – scrive suor Mariella – I ragazzi con la loro formazione sono l’oggi e il bene sociale-economico-culturale della nostra terra. I percorsi di Obbligo di Istruzione nella nostra Isola sono stati e continuano ad essere una risposta alternativa all’Istituzione Scolastica che non può essere “azzerata” in un tempo in cui sia Unione Europea che Nazione li riconoscono prioritari e per di più ordinamentali. Vogliamo impoverire socialmente, professionalmente e culturalmente la nostra regione: chiudiamo la formazione professionale in particolare quella iniziale che ha formato negli anni artigiani, professionisti e imprenditori di rilievo.

Se chiudere la formazione professionale significa “quadrare i conti della Regione” sicuramente non significherà “dare dignità alle esigenze formative della nostra isola”, “rispondere ai bisogni dei cittadini in particolare di tanti ragazzi”, “garantire la libertà di scelta”, “rispettare il bene di tutti e della nostra terra”…

Riempirsi la bocca con programmi di “politica attiva del lavoro” – in un tempo di crisi – senza creare le condizioni e i presupposti formativi professionalizzanti e con politiche attente alle reali esigenze della persona è solo utopia e “annuncio privo di fondamento”.

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