Talenti di cui andare orgogliosi

 
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Tra breve parlerò di un ragazzo da considerarsi fuori della norma.

Ma prima voglio fare alcune considerazioni sul genio e sul talento. La prima grossa sciocchezza che l’umanità ha sentito è quella che vuole che il genio e il talento debbano andare di pari passo con la follia.

Quando si parla del connubio genio e follia, non ci si riferisce certamente al fatto che tutti i geni sono anche folli o che i folli siano tutti geni. La stragrande maggioranza dei geni hanno certo qualcosa che altri non hanno e questo qualcosa non necessariamente debba essere legato a qualche disturbo della mente.

Come dice Karl Jaspers, sono pochi gli schizofrenici come Hölderlin o van Gogh. Se il genio e il talento non preesistono, ciò che si manifesta è solo un comportamento nevrotico se non addirittura psicotico. Semmai, in alcuni, pur preesistendo alla malattia, la personalità e il talento forse non esprimerebbero la stessa potenza senza un pizzico di follia. In queste personalità la schizofrenia è la condizione, la causa possibile perché se ne possano aprire le profondità. Come dire che un pizzico di follia può fare da detonatore per fare esplodere meglio il genio e il talento e portare di conseguenza l’individuo ad ottenere opere di valore incomparabile.

E veniamo al ragazzo in questione. Mamma francese, papà siciliano di Gela, questo ragazzo, Joseph Fava, pare essere il risultato di una buona combinazione di geni. E, allora, si tratta di un vero talento? Sì, se ci atteniamo ai risultati ottenuti negli studi. Comunque, qualche azzardo lo possiamo anche avanzare.

Divorato dall’amore per lo studio e la conoscenza, capace di formulare pensieri profondi e provare alti sentimenti, Fava è un ragazzo con tutte le rotelle a posto e questo gli consentirà certamente di andare diritto per la sua strada, possibilmente senza defaillance alcuna. Trascuro ciò che è stato il ragazzo fino alla soglia dell’università. Completati gli studi medio-superiori col massimo dei voti, Fava ha sostenuto le prove d’ingresso in ingegneria al Politecnico di Torino col risultato strabiliante, non solo per aver superato la prova, ma soprattutto per essere stato incluso nel percorso dei 200 giovani talenti selezionati ogni anno in tutta Italia.

Ma il ragazzo, non pago, ma soprattutto per assecondare la sua vera inclinazione, ha successivamente affrontato il test d’ingresso in medicina all’università di Catania. Il risultato? Ancor più clamoroso del primo test, essendo il ragazzo risultato, alla fine, il primo tra i circa 2600 concorrenti. Il voto piuttosto alto ottenuto, gli ha inoltre consentito di risultare il primo anche tra i 7000 partecipanti di tutta la Sicilia, ovviamente Palermo e Messina inclusi. Avendone già conosciuto l’indole e le gesta scolastiche, non credo di esagerare, quindi, nel presentarlo come un “esemplare” di cui tutti i gelesi dovremmo andare orgogliosi.

Ho anche appena appreso delle mirabilie di un altro ragazzo gelese, Giuseppe D’Arma, che ha furoreggiato in quel di Pavia. Il mio omaggio a Joseph Fava è esteso, quindi, anche a tutti quegli altri ragazzi che con il loro talento danno lustro ad una comunità che tanto bisogno ha di elevarsi culturalmente. 

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