Caso Eni, “il consiglio non può saltare”: la rabbia degli operai e i capigruppo dicono no al sindaco

 
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Gela. Il consiglio comunale sul caso Eni e sull’esito dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico deve svolgersi.

I capigruppo diserteranno la riunione del mattino. Così, tutti i capigruppo hanno deciso di non presentarsi alla riunione indetta dal primo cittadino Domenico Messinese che, di ritorno da Roma e Palermo, aveva convocato consiglieri, sindacalisti e presidente del consiglio per domani mattina, anticipando la seduta fissata per le 19. La presa di posizione, arrivata anche dal gruppo consiliare a cinquestelle, giunge con l’obiettivo di permettere ai lavoratori dell’indotto, che avevano ottenuto la convocazione della seduta, di potersi raffrontare con la giunta in aula. “Il sindaco – spiega il consigliere comunale di Forza Italia Salvatore Scerra – ha l’obbligo di riferire non solo a noi consiglieri ma ai lavoratori che rischiano il loro futuro occupazionale. La riunione convocata dentro una stanza chiusa serve solo ad evitare il confronto pubblico. Non ci stiamo”.

Gli operai vogliono il confronto in aula. Dello stesso avviso, gli operai dell’indotto Eni. “Non possiamo accettare che la questione si risolva con una semplice riunione a porte chiuse – dicono – il sindaco deve dire chiaramente quale futuro ci potrà attendere. Noi siamo pronti a scendere di nuovo in strada a protestare”. Rispetto allo svolgimento della seduta straordinaria convocata dal presidente Alessandra Ascia, il sindaco aveva ammesso che “per il momento rimane in standby. Faremo il punto della situazione durante la riunione fissata per domani mattina”. Il presidente del consiglio comunale, però, aveva immediatamente risposto alla missiva inviata da Messinese. “Il consiglio comunale già convocato sul caso Eni per domani rimane confermato – dice – dopo la riunione, i capigruppo decideranno a maggioranza se andare in aula oppure no”.

“Non si può revocare una seduta di consiglio già convocata”. A questo punto, con i capigruppo che hanno scelto di disertare la riunione, il confronto dovrebbe avvenire tra i banchi del consiglio.  “Noi ci saremo – conclude l’esponente del Polo Civico Guido Siragusa – è un nostro dovere davanti ai lavoratori. Peraltro, non si può revocare un consiglio comunale monotematico già convocato. Sono soldi pubblici che si sprecano. Il sindaco, questo, dovrebbe saperlo”.

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