Un’ex dipendente morta dopo aver contratto un’infezione al Vittorio Emanuele, la figlia contro Asp e Ministero della salute

 
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Gela. Morta quindici anni fa, dopo aver contratto una grave infezione, generata dall’attività lavorativa svolta all’interno dell’ospedale Vittorio Emanuele. La morte della donna. Dopo il tempo trascorso e il riconoscimento di una effettiva connessione tra la malattia e l’attività svolta, la figlia dell’ex dipendente deceduta ha deciso di chiedere un risarcimento per i danni subiti dopo il decesso della madre. Così, attraverso i propri legali, ha citato in giudizio non solo l’Asp locale ma anche il Ministero della salute. Già cinque anni fa, gli esperti della Commissione ospedaliera di Palermo, hanno riconosciuto la responsabilità del ministero. La figlia dell’ex dipendente ospedaliera deceduta, però, ha deciso di rivolgersi ai giudici civili, citando oltre al ministero anche l’Asp, i cui vertici hanno già provveduto alla nomina di un legale che contesterà la citazione in giudizio dell’ente. A maggio, la questione arriverà davanti ai magistrati di Caltanissetta.

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