Un furto da 14 mila euro, i soldi nascosti nella fodera di un divano: cadono le accuse ad una donna romena

 
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Gela. Quattordicimila euro spariti dall’abitazione di una coppia di pensionati. Cadono le accuse contro la donna. A rubarli, però, non fu la donna romena finita a processo davanti al giudice Tiziana Landoni. L’imputata, compagna del figlio dei due coniugi vittime del furto, è stata assolta “per non aver commesso il fatto”. I soldi, nascosti all’interno della fodera di un divano, sparirono insieme ad alcuni preziosi. Tutto si verificò in un piccolo stabile della zona di Fondo Iozza. A carico della donna, però, non sono emersi elementi tali da poter far scattare l’eventuale condanna. Decisiva, da questo punto di vista, è stata la deposizione del nipote degli anziani coniugi. Il giovanissimo, all’epoca dei fatti ancora minorenne, ha confermato in aula di essere l’autore materiale di quel furto. E’ attualmente sotto processo davanti ai giudici del tribunale dei minori di Caltanissetta. “Sono stato io a rubare i soldi e i preziosi – ha spiegato – sapevo dove erano nascosti. Ho aspettato che mia nonna si allontanasse da casa e sono entrato. Restituii subito la gran parte del denaro”. In questo modo, è stata confermata la tesi difensiva portata avanti dall’avvocato Concetta Di Stefano, legale di fiducia della donna, che ha appositamente insistito sull’opportunità di sentire in aula il giovane. A chiedere l’assoluzione, è stato anche il pubblico ministero Giampiero Cortese.

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