Un giro internazionale di reperti archeologici, cinque assolti: c’è anche il professionista che li avrebbe commissionati

 
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Gela. Condannati in primo grado, assolti dai giudici della corte d’appello di Caltanissetta. Scattano cinque assoluzioni. Si è concluso in questo modo il giudizio di secondo grado a carico di cinque presunti componenti di un gruppo che avrebbe trafficato, anche a livello internazionale, reperti archeologici di varie epoche. Sarebbero stati frutto di una vasta campagna di scavi abusivi condotta tra i siti della città e quelli del comprensorio. Stando alle difese, comunque, non ci sarebbero stati elementi d’accusa tali da giustificare la sussistenza di una vera e propria organizzazione dedita agli scavi abusivi. Assoluzione per Pasquale De Domenico, Orazio Pellegrino, Giuseppe Cassisi, Gaetano Pisano e Vincenzo Boccadifuoco. I reati contestati sono prescritti. I cinque impugnarono la sentenza di primo grado per il tramite dei loro legali di fiducia Maurizio Scicolone, Davide Limoncello e Vincenzo Trantino.

Cinquantadue i provvedimenti emessi. L’operazione venne condotta dai magistrati della procura insieme ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale e ai militari della guardia di finanza. Tra gli organizzatori del presunto traffico di reperti archeologici, ci sarebbe stati proprio Orazio Pellegrino e Pasquale De Domenico che avrebbe commissionato l’acquisto dei reperti. Vennero emessi ben cinquantadue provvedimenti dai magistrati impegnati nell’indagine. Per molti dei coinvolti, l’inchiesta si chiuse prima di arrivare davanti ai giudici.

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