Un operaio perse la milza dopo un grave incidente in raffineria, quattro assolti: cadono le accuse a Corima e Eni

 
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Gela. Un grave incidente sul lavoro portò l’ex operaio della società Corima Giuseppe Grasso a perdere la milza. L’incidente in raffineria. Adesso, arrivano le assoluzioni per tecnici di Eni e responsabili dell’azienda edile, già impegnata nell’indotto della raffineria di contrada Piana del Signore. Il giudice Silvia Passanisi ha disposto l’assoluzione nei confronti di Gianfranco Carvelli, Salvatore Martorana, Francesco Bognanni e Saverio Mazzocchi. Erano tutti accusati di non aver adempiuto alla normativa in materia di prevenzione e sicurezza. Giuseppe Grasso precipitò da un capannone della raffineria, sottoposto ad interventi di manutenzione. Il giudice ha escluso responsabilità amministrativa anche nei confronti delle società Raffineria di Gela e Corima. La condanna a due mesi, con pena sospesa, invece, è stata decisa per il capocantiere in servizio quando i fatti si verificarono. I difensori, gli avvocati Vittorio Giardino, Nicola Di Benedetto, Fabio Fargetta, Carlo e Luigi Autru Ryolo, Gualtiero Cataldo, Piero Amara e Alessandra Geraci hanno sempre sostenuto che gli imputati non avessero responsabilità dirette rispetto a quanto accaduto, sottolineando come i protocolli di sicurezza fossero stati adottati con regolarità. I familiari dell’operaio, successivamente deceduto, hanno rinunciato alla costituzione di parte civile. Il pubblico ministero Tiziana Di Pietro, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto l’assoluzione per i tecnici Eni Gianfranco Carvelli e Salvatore Martorana. Il pm, inoltre, aveva indicato la condanna a sei mesi di reclusione ciascuno per Francesco Bognanni e Saverio Mazzocchi.

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