Varianti e costi incerti, il pasticcio del mercato: l’appalto va gambe all’aria

 
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Gela. Area mercatale? Non pervenuta. L’unica offerta rimasta in ballo, quella della Sifap srl di Rocco Greco, è stata ufficialmente esclusa dai componenti della commissione di gara costituita a Palazzo di Città.

A decretarne l’uscita dai giochi, sono state le risposte arrivate dal neo dirigente del settore urbanistica Emanuele Tuccio. In sostanza, il funzionario ha escluso che il precedente inserimento dell’area di via Butera in un piano d’edilizia economica e popolare potesse essere un vero vincolo ostativo.
“Il bando – scrive il dirigente – non specifica la zona territoriale omogenea dell’area richiesta ed anzi di fatto estende a tutto il territorio comunale tale possibilità”.
Allo stesso tempo, però, Tuccio ha ribadito la necessità di una variante urbanistica qualora si fosse scelta l’offerta Sifap.
“La natura ed entità delle opere previste per ospitare il mercato settimanale – si legge nel parere – è tale da poter essere realizzata solo previa adozione di una variante urbanistica. Non possono in tale senso essere considerati interventi di modesta entità né temporanei e precari”. Insomma, senza l’ennesima variante niente mercato settimanale. Allora, è arrivato lo stop anche dalla commissione.
Dal parere emesso, inoltre, emerge come l’area di via Butera della Sifap srl venga in parte attraversata dal torrente cavo di bonifica Margi, sottoposto a competenza demaniale. Quindi, i terreni non sono da considerarsi di esclusiva proprietà degli imprenditori titolari dell’azienda. Il dirigente, come se non bastasse, lancia seri dubbi sul fronte degli introiti eventualmente ottenuti dalle casse di Palazzo di Città.
“Il bando non stabilisce un limite di spesa nella proposta dell’offerta – si legge ancora – limitandosi a richiedere ai concorrenti la produzione di un’offerta economica. Tale circostanza, così come rappresentato nelle recenti riunioni dedicate all’argomento negli uffici del sindaco, potrebbe determinare rilevanti problemi nella gestione economica del procedimento a fronte di una spesa certa (la cui entità è stabilita dal concorrente!) ed di un’entrata probabile di cui non risulta alcuna stima negli atti consultati”.
Risultato? Fuori l’area di Settefarine del gruppo Missud, ancora comunque utilizzata per ospitare le bancarelle del martedì, e quella della Sifap di Rocco Greco. Adesso? Tra proroghe e quasi duecentomila euro d’affitto all’anno, prosegue il pasticcio burocratico del mercato settimanale.   

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