“Volevano incastrare Timpanelli con la droga nell’auto”, condannato un faccendiere siracusano: l’insegnante dovrà essere risarcito

 
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Gela. Tre anni e sei mesi di reclusione al faccendiere siracusano Biagio Tribulato.


La droga nell’auto. Il giudice Miriam D’Amore ha emesso il proprio verdetto nella vicenda partita da quanto denunciato da Domenico Timpanelli, insegnante che negli scorsi anni venne arrestato con la pesante accusa di traffico di droga. In realtà, in base a quanto emerso in aula, sarebbe stato tutto orchestrato al solo scopo di incastrarlo. Una linea ricostruttiva che è stata confermata dal pubblico ministero Pamela Cellura. Il pm, al termine della sua lunga requisitoria, ha chiesto la condanna a sei anni per Tribulato. L’imputato avrebbe agito per far piazzare la droga sotto il passaruote dell’automobile di Timpanelli. Circa mezzo chilo d’hashish che venne trovato dai finanzieri al termine di un blitz nell’abitazione dell’insegnante. Quella droga, però, fu appositamente piazzata per incastrare Timpanelli che, da tempo ormai, chiedeva la restituzione di circa 250 mila euro, soldi consegnati all’assicuratore Vincenzo Acciaro che avrebbe dovuto rinvestirli. Da lì, però, prese piede una vicenda contornata anche dalla figura del faccendiere siracusano, che avrebbe avuto contatti con il tenente della guardia di finanza Paolo Salemi. Mentre i finanzieri organizzavano un servizio d’osservazione sotto l’appartamento di Timpanelli a Macchitella, la cella telefonica di Tribulato, così come emerso nel corso del dibattimento, veniva intercettata in via Ravenna, praticamente nei pressi dell’abitazione. Le celle telefoniche che consentirono di ricostruire gli spostamenti dell’imputato, la notte precedente al ritrovamento della droga, permisero di intercettare frequenti contatti anche con il tenente della guardia di finanza, allora in servizio in città. La sua posizione, di recente, è stata archiviata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale. A chiedere la condanna dell’imputato è stato anche l’avvocato Vincenzo Ricotta, costituito parte civile per conto di Domenico Timpanelli. “Questa è una vicenda che ha gravemente danneggiato la vita di Timpanelli”, ha spiegato l’avvocato. L’insegnante venne arrestato, ma le accuse a suo carico sono del tutto cadute. Il giudice D’Amore gli ha anche riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni, in una vicenda fatta di strani rapporti tra faccendieri, assicuratori e investigatori.

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