Hub Mediterraneo a Marsala, Regione si muove: “Governo Musumeci scarta Gela”

 
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Gela. L’hub sul Mediterraneo si allontana. Già tra i punti programmatici di riferimento dell’ex giunta e nella lista dei potenziali progetti sostenuti dall’amministrazione Greco, il governo regionale guarda però ad altri lidi e ha proposto che un’opera di questo tipo venga realizzata a Marsala, senza valutare l’area locale. La scorsa estate il vicesindaco Terenziano Di Stefano si era appellato alla Regione e al governo nazionale, ritenendo l’investimento sull’hub come una tappa fondamentale per lo sviluppo del territorio e delle interconnessioni lungo le vie del mare. Le scelte della Regione vengono denunciate dal gruppo locale di Unità siciliana, dal Comitato per lo sviluppo dell’area gelese, da Gran Sicilia, Gela Brainstorming, Italia in Comune e Conflavoro Pmi. Tra i firmatari, ci sono diversi ex esponenti della giunta Messinese, che aveva perorato il progetto hub, soprattutto per volontà dell’allora vicesindaco Simone Siciliano. “L’area gelese, naturale e riconosciuto motore di sviluppo economico siciliano, scartata dal governo Musumeci. Permane la sottovalutazione del ruolo trainante di questa zona, che è stata già colpita dalla cancellazione dell’area di crisi complessa dal Patto per il Sud subendo il definanziamento di importanti opere pubbliche per 33 milioni di euro. Musumeci e Armao – scrivono in un appello – continuano ad agire come se la gravissima crisi economica e occupazionale generata nel territorio dalla chiusura della raffineria, si fosse risolta per miracolo divino. Purtroppo, ben diversa e drammaticamente grave è la realtà del territorio e questo ci porta a fare appello a tutti i sindaci della zona per chiedere al Presidente della Regione di conoscere i motivi di un’esclusione da un progetto che il nostro territorio insegue da molti anni”. Dall’appello emerge il fatto che Gela venga esclusa nonostante sia già inserita nell’area logistica integrata del quadrante orientale della Sicilia, che assicura una rete di infrastrutture con le aree portuali di Messina, Catania, Augusta e Siracusa. La Zona economica speciale locale è inoltre ricompresa nel provvedimento governativo che istituisce queste aree, anche nell’ottica dello sviluppo delle infrastrutture portuali. “Proporre Marsala come hub senza inserirla in un progetto economico complessivo di sviluppo che coinvolge le nuove Zes, i sistemi portuali siciliani e aeroportuali, coinvolgendo tutti i territori siciliani in una pianificazione che li veda tutti protagonisti significa navigare nel buio delle idee, significa non avere ben compreso le grandi potenzialità e responsabilità che la Sicilia ha in questo processo di infrastrutturazione, significa non aver compreso il cambio di marcia che la grande potenzialità dell’intera costa occidentale dell’isola impone, considerato che enormi quantità di merci provenienti da Suez, ci lambiscono quotidianamente. Su un dato non può esserci dubbio – si legge ancora nell’appello – Gela è l’area meglio posizionata e meglio attrezzata e con il più ampio retroterra disponibile a poter essere attrezzato al servizio di questa operazione. Gela possiede un grande retro-porto dotato di servizi, un porto industriale di proprietà regionale, una grande disponibilità di aree Irsap attrezzate e già disponibili, con 128 ettari, serviti da impianti tecnologici, da strade e da ferrovie, di cui 94 destinati a lotti industriali. Sullo Ionio, opera il porto di Augusta ubicato lungo la rotta Mar Nero-Mediterraneo, adatta allo sfruttamento di quella tratta commerciale. Il porto di Gela è già parte integrante dell’Area Logistica Integrata del Quadrante orientale della Sicilia che comprende oltre al porto di Gela, quelli di Messina, Catania, Augusta e Siracusa. Gela è inserita nella Zes che comprende le stesse aree e con le quali può facilmente integrare le attività logistiche. La grande potenzialità offerta dalla integrazione delle portualità di Catania-Augusta e di Gela è l’occasione storica per l’economia siciliana, soprattutto perché la connessione economica e produttiva del Canale di Sicilia con lo Ionio può avere conseguenze di sviluppo economico straordinarie”. Qualche indizio era arrivato anche dalle parole dell’ex ministro Saverio Romano, che invece da poco ha parlato di un hub da realizzare a Palermo.

Marsala al posto di Gela, per i firmatari dell’appello, rappresenta un nuovo tradimento politico da parte della giunta regionale, che a supporto dell’amministrazione Greco ha diversi rappresentanti di partiti alleati del presidente Musumeci. Viene considerata fondamentale una levata di scudi della politica locale. “Va rilevato inoltre che i porti di Palermo, Catania e Messina fanno parte della rete Snit e che la rete Trans-Ten è costituita dai porti di Palermo, Trapani, Gela, Siracusa, Augusta, Catania, Messina e Milazzo. Appare, quindi, autolesionistico per lo sviluppo economico siciliano, non tenere conto di queste condizioni di partenza, alle quali si aggiunge la grande disponibilità di gas, sia di produzione in loco, sia proveniente dai paesi del nord Africa. In ambito locale, è indispensabile che le istituzioni e le forze politiche tutte comprendano la necessità di una tutela forte degli interessi legittimi del territorio che rischiano di essere compromessi da decisioni poco avvedute, non incardinate nella realtà economica siciliana ed europea. A tal proposito si richiama il protocollo di intesa sottoscritto nel novembre 2014 tra Regione siciliana, Mise, Eni, sindacati, Confindustria Sicilia e Comune di Gela. L’accordo sanciva la chiusura della Raffineria e impegnava Eni a mettere in atto, oltre ad un a serie di impegni sul territorio, le attività propedeutiche per la costruzione del polo di distribuzione del Gnl del Mediterraneo, sia per il trasporto su navi sia per l’autotrasporto su terra. La giunta Musumeci-Armao sa bene che l’area di crisi complessa del territorio gelese è composta da ventitré Comuni con un totale di 250 mila abitanti che attendono da troppo tempo risposte concrete al bisogno di lavoro e di progresso, ma forse ignora che il progetto dell’hub del Mediterraneo e l’idea di un grande porto la passata giunta comunale l’ha illustrata al Senato riscuotendo interesse e apprezzamento dai senatori presenti, dalle forze politiche e perfino dagli operatori internazionali, ricevendo una formale manifestazione di interesse per investimenti su quel progetto da parte di una importante compagnia mondiale del trasporto navale. Questo nostro appello è rivolto alle forze politiche e sociali locali – aggiungono i firmatari – ai sindaci dei Comuni dell’area di crisi complessa, ai consiglieri comunali, ai parlamentari nazionali e regionali del territorio, nonché ai rappresentanti del governo nazionale del territorio, affinché rinuncino alla ricerca sterile di azioni a beneficio personale e scelgano di unirsi in una battaglia del territorio e dei suoi abitanti, rispondendo presente ad un appuntamento che cercheremo di costruire rapidamente perché temiamo di subire, a breve, un torto che influirà sul futuro di tutto questo territorio con l’esclusione del Golfo di Gela dalla prospettiva legittima di divenire sede di uno degli hub del Mediterraneo”.

1 commento

  1. Purtroppo bisogna dire che non c’è da meravigliarsi più di nella. Forse non si sapeva quanto tutti parlamentari del territorio sono accorsi per dare man forte ai consiglieri comunali di Gela, per farsi che il disegno di sfiduciare la giunta Messinese, il fine era mandare tutto in aria le conquiste che quella giunta era riuscita ad ottenere in così poco tempo? Quindi chi è male dei propri quai pianga se stesso. Adesso la città che ha assecondato quella scelta si goda il presente ed il futuro prossimo fatto di parole, di niente.!

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