Senza servizi continua la “migrazione sanitaria”, denuncia di Giudice (Cgil): “100 milioni per la mobilità passiva”

 
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Gela. L’Asp Cl2 sborsa oltre 100 milioni di euro per la mobilità passiva. Con esattezza paga 96.504.594,063 di euro a copertura della mobilità passiva regionale e 17.478.580,86 di euro per la mobilità passiva extraregionale.
L’ennesima denuncia sull’inefficienza della sanità a sud del territorio della provincia di Caltanissetta, perché continuamente declassata da logiche politiche scellerate, è firmata da Ignazio Giudice, segretario confederale della Cgil. Secondo il sindacalista, “la rabbia degli ausiliari, infermieri, medici e personale amministrativo presto esploderà perché costretti da tempo a tamponare la grave situazione”.
Secondo Giudice le somme spese per la mobilità passiva potevano essere impiegate per assunzioni e acquisto di strumenti per la diagnostica, mettendo fine ad una sanità pubblica negata ai poveri dove solo i più agiati possono accedere in tempi brevi a servizi di diagnostica vitali, come Tac, risonanza magnetica ed ecografia.
Tutti gli altri finiscono nelle lunghe ed inaccettabili attese, con il pericolo concreto di venire ucciso da una delle tante patologie tumorale che continuano a mietere vittime nel territorio gelese, finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Organizzazione mondiale sanità.

“Abbiamo visitato gli ospedali della provincia – spiega Giudice – parlato con i lavoratori e ascoltato le loro parole cariche di rabbia ma anche di tanta rassegnazione perché quotidianamente devono scontrarsi con un sistema sordo che sembra sempre più allontanarsi da quell’idea del sistema di servizio sanitario nazionale pensato e fondato sui principi della nostra costituzione”.
Il sindacato ritiene che la salute non può essere governata solo dal sistema sanitario, facendo riferimento alle parole, non condivise, espresse dall’assessore regionale Razza.
Le istituzioni politiche non devono e non possono declassare la vita di 270 mila cittadini del territorio contraddistinto dalla mobilità sanitaria passiva, cioè quella voce di bilancio dell’Asp che certifica la figa dei cittadini verso strutture ospedaliere all’altezza di rispondere alle esigenze.

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