A.A.A. cercasi consiglieri pronti a salvare il sindaco…Messinese ci prova a destra e a sinistra ma REgistra tanti no

 
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Gela. Nel corso della conferenza dei capigruppo, fissata

per mercoledì ed aperta anche ai presidenti delle commissioni consiliari, si dovrebbe decidere la data per la seduta di discussione della mozione di sfiducia al sindaco.

Destra o sinistra…non fa differenza. Il termine ultimo è il 27 ottobre. In municipio, al netto della campagna elettorale, la confusione sembra regnare sovrana e il sindaco Domenico Messinese non pare avere in mano le carte giuste, almeno quelle politiche, per cercare il blitz finale e accaparrarsi una maggioranza, di qualsiasi colore, che gli garantisca il posto per altri tre anni. Le possibilità che l’ex grillino e i suoi assessori vengano sfiduciati non sono alte, anche perché tanti consiglieri cercheranno di salvare il loro di posto, ma comunque l’opzione del rompete le righe anticipato non è del tutto fuori quota. Per questa ragione, Messinese sta cercando di pescare a destra così come a sinistra, senza dimenticare il mazzo degli indipendenti, quelli rimasti senza gruppo consiliare e che, almeno in astratto, potrebbero avere le mani libere. L’accordo con quelli di centrodestra sembrava cosa fatta ma poi è saltato il banco. Adesso, il gruppo numericamente più di peso in aula, fatto dai consiglieri di DiventeràBellissima, sostenitori di Nello Musumeci, è distante anni luce da intese o patti di governo. Peraltro, in una fase tanto delicata, tutta fatta di campagna elettorale, battezzare un patto con la giunta significherebbe schierarsi e, forse, perdere consensi, tanto difficili da mettere insieme. Formalmente, nel centrodestra, tutti si guardano bene dal farsi accostare a Messinese e ai suoi. In realtà, seppur in extremis, l’ex grillino e la sua giunta non disdegnerebbero neanche l’eventualità di un governo di salute pubblica, magari insieme a qualcuno di centrosinistra. Però, anche su questo versante, per ora rispondono picche e i potenziali incontri vengono disdetti o rinviati a data da destinarsi. I dem non sembrano intenzionati a fare il grande passo verso la giunta, sarebbe una scelta in totale controtendenza con quanto sostenuto ad ogni piè sospinto dal segretario Peppe Di Cristina e dai suoi consiglieri, fermi nel dirsi opposizione. Quelli di Crocetta, invece, si sono sciolti come neve al sole e nel gruppo consiliare è rimasta solo Sara Bonura. Difficile è anche affiancare Messinese a Sicilia Futura.

Siciliano è un rebus. Fare accordi adesso, sia a destra sia a sinistra, sembra quasi impossibile, soprattutto dopo la comparsa sulla scena del candidato all’Ars sotto le insegne di Alternativa Popolare. Per tanti, infatti, Angelo Caci sarebbe stato scelto da un gruppo vicino al vicesindaco Simone Siciliano, che quindi si sarebbe chiaramente schierato. Proprio il numero due della giunta è il rebus politico che Messinese dovrebbe risolvere prima possibile. Se vuole un’intesa, almeno questo gli hanno detto gli interlocutori dei due schieramenti, deve azzerare la giunta e il “protagonismo” di Siciliano, assessore praticamene a tutto, va rivisto. Il sindaco, però, difficilmente rinuncerà al suo braccio destro che ha in mano molti dossier di peso, almeno tra quelli aperti dal momento dell’insediamento. Messinese sembra troppo isolato e Sviluppo Democratico, il movimento fondato dopo il divorzio dai grillini, per ora, è più una scatola vuota, portata in mano da pochi fedelissimi del sindaco. Non è neanche chiaro quali siano i numeri effettivi di questo contenitore, assegnato alla guida del segretario cittadino Emanuele Ferrara, altra longa manus di Messinese e della giunta. Chi starà con il sindaco? Per ora, Messinese è costretto a REgistrare tante defezioni.

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