Abbandonata per nove mesi, rumena partorisce un bimbo morto

 
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Gela. Ha trovato conforto solo in città, quando per il piccolo che ha tenuto per nove mesi in grembo non c’era più nulla da fare. Una giovane donna di nazionalità rumena, residente a Riesi, si è recata al Pronto soccorso ospedaliero di via Palazzi nel disperato tentativo di dare alla luce il suo primo figlio.

I medici dell’unità di Ostetricia del presidio “Vittorio Emanuele”, non sentendo nessun battito del nascituro, hanno allestito la sala parto con urgenza senza per questo riuscire a salargli la vita.

L’intervento cesareo ha permesso solo di estrarre il corpicino privo di vita del piccolo che pesava già 4 chili e 500 grammi. La donna, per le sue condizioni economiche precarie si è rivolta al Comune per i funerali del piccolo che ha trovato degna sepoltura nel campo comune del cimitero di Farello.

Dietro la vicenda potrebbe celarsi un caso di mala sanità della struttura ospedaliera di Riesi. Durante la gestazione la giovane donna rumena non sarebbe stata seguita da nessun ostetrico.

Sarebbe questa una delle cause della morte dell’incolpevole nascituro. Secondo le prime indiscrezioni la donna non si sarebbe accorta che aveva rotto le acque.

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