Acqua vietata, “bollette da ridurre e rimborsi”: Amici della Terra pronta alla class action

 
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L'avvocato Joseph Donegani e l'ambientalista Emanuele Amato pronti ad una class action

Gela. La tariffa da pagare deve essere ridotta del cinquanta per cento e agli utenti spetta anche il rimborso di quanto già versato. L’ordinanza firmata dal commissario Rosario Arena, che dispone il divieto d’uso dell’acqua a fini alimentari in tutta la città, apre ad una possibile maxi azione giudiziaria. Il presidente della sezione locale dell’associazione Amici della Terra-Club Gela Emanuele Amato e l’avvocato Joseph Donegani che lo assiste hanno scritto ufficialmente al commissario Arena e ai vertici di Caltaqua. Il legale nella missiva cita quanto indicato dalla normativa comunitaria e da quella nazionale del consumatore. L’utente che non può usufruire dell’acqua neanche a fini alimentari va risarcito. “L’acqua, non solo non è potabile – si legge nella comunicazione – ma in forza della detta ordinanza commissariale non è financo utilizzabile per usi alimentari”. “La riduzione della tariffa in misura pari al 50 per cento, in caso di acqua non utilizzabile per fini alimentari – scrivono ancora il legale e il presidente di Amici della Terra – è attualmente prevista anche dalla legislazione comunitaria, statale e regionale”.

Senza acqua utilizzabile a livello domestico, sono i consumatori a doversi sobbarcare ulteriori costi e nonostante questo sono costretti a pagare per intero le bollette idriche fatte pervenire da gruppo italo-spagnolo Caltaqua, che gestisce il servizio idrico integrato. Se né il commissario né il gestore dovessero provvedere alla riduzione delle tariffe e ai rimborsi, allora partirà l’azione giudiziaria. Amici della Terra-Club Gela e l’avvocato Donegani sono pronti ad una class action, di modo da coinvolgere più utenti possibile. “In caso di inerzia o diniego – concludono nella missiva – l’associazione Amici della Terra-Club di Gela adirà le vie legali a tutela dei diritti di tutta la cittadinanza, promuovendo anche azioni legali collettive”.

2 Commenti

  1. Io ci sto sarebbe l’ora di risolvere questa questione che tanto danno ha portato e porta alle tasche dei cittadini oltre ai pericoli per la salute che potrebbero verificarsi.

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