Al teatro i numeri non tornano, le imprese chiedono un milione: ne avranno 20 mila

 
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Gela. Stato finale dei lavori e certificato di collaudo in regola, ovvero fine del lungo cammino intrapreso per la ristrutturazione del teatro comunale Eschilo di piazza Sant’Agostino.

I conti, però, non sembrano tornare, almeno stando alle riserve presentate dai responsabili del consorzio Caec di Comiso e dell’azienda Regal Villa costruzioni di Enna che materialmente si sono occupati del cantiere. In base allo stato finale dei lavori e al certificato di collaudo, i funzionari di Palazzo di Città indicano un credito ancora da garantire alle imprese di poco inferiore ai ventimila euro: l’ultimo passo, insomma, per il pagamento totale dell’appalto da oltre quattro milioni di euro.
Gli imprenditori assegnatari dei lavori, però, non la pensano allo stesso modo. Già al momento di apporre la loro firma sul sesto stato di avanzamento lavori, risalente all’agosto di tre anni fa, indicarono riserve, ovvero denaro da ricevere in corso d’opera per oltre un milione di euro.
Perché? In ordine, per “l’illegittima sospensione dei lavori”, “la mancata o ridotta produzione”, “le variazioni a seguito di perizia” e, infine, “la mancata contabilizzazione di alcuni lavori”. Totale, 1 milione e 305 mila euro. I tecnici componenti della commissione di collaudo, però, hanno detto no alle riserve, esponendo le ragioni del rigetto in una relazione riservata. Quindi, almeno fino ad ora, no al milione di euro richiesto dalle aziende e sì, invece, ai circa ventimila euro ancora mancanti.
Intanto, gli imprenditori che si sono occupati dei lavori di ristrutturazione hanno firmato con riserva anche lo stato finale dei lavori. I numeri, almeno nel rapporto tra imprese e tecnici comunali, non sono combaciati.

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