“Alle campagne locali servono le acque reflue”, il vertice alla Regione: Ragoleto off limits per gli usi agricoli

 
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Gela. L’uso delle acque reflue, allo stato attuale, appare l’unico sistema in grado di poter dare risposte a centinaia di aziende agricole del territorio, che da anni devono combattere

contro la carenza idrica.

Il vertice alla Regione. Un punto emerso anche a conclusione del tavolo di confronto convocato alla Regione. L’amministrazione comunale, con l’assessore Simone Siciliano, ha nuovamente chiesto garanzie non solo ai funzionari palermitani e al presidente Rosario Crocetta ma anche ai manager di Eni. Le acque del bacino Ragoleto vengono ritenute strategiche per sostenere il sistema di erogazione idrica, destinato alle utenze private. Insomma, quell’acqua spetta alle abitazioni e non può essere deviata ad uso agricolo. “Lo sosteniamo dal momento del nostro insediamento – dice Siciliano a conclusione del vertice palermitano – Regione ed Eni devono valutare quale sia il sistema migliore per consentire l’uso delle acque reflue depurate, da destinare all’agricoltura. Sappiamo che esiste già un impianto, di proprietà privata, ma non escludiamo neanche l’ipotesi di realizzarne uno ex novo, attraverso un sistema che possa far confluire le acque nelle aree rurali. Tra dieci giorni, dovremmo rivederci per verificare le soluzioni da adottare. Il nostro obiettivo è avere una soluzione praticabile già in vista della prossima estate. Senza riserve idriche spendibili, gli agricoltori rischiano di dover rinunciare a gran parte delle loro attività, in un territorio che già soffre di evidenti carenze strutturali, a cominciare da bacini artificiali come Cimia e Disueri che non possono fornire i servizi dovuti”.

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