Armati rapinavano attività commerciali, due condanne: assolto collaboratore giustizia

 
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Immagini di repertorio

Gela. Due condanne e un’assoluzione, quella del collaboratore di giustizia Roberto Di Stefano. Il gup Marica Marino ha emesso la propria decisione rispetto a pesanti accuse, per rapine in città. Al termine del giudizio abbreviato, cinque anni di reclusione sono stati decisi per Saverio Di Stefano. Anche il pm Antonio Scuderi, a conclusione della requisitoria, ha confermato le contestazioni. Di Stefano, secondo le accuse, prese parte a tutti i colpi ricostruiti dagli investigatori. In base alle indagini, avrebbe agito armato in due tabaccherie, in un supermercato e in una stazione di servizio, a Caposoprano. La richiesta di condanna era a sette anni e cinque mesi. La ricostruzione dell’accusa è stata accolta, anche se come chiesto dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Cristina Alfieri, gli sono state riconosciute le attenuanti generiche. Il legale, anche nelle conclusioni, ha sollevato diversi dubbi sull’effettiva partecipazione dell’imputato. L’assoluzione è stata pronunciata per due capi di imputazione e un terzo è stato dichiarato prescritto. Tre anni, invece, sono stati imposti a Simone Giovanni Alario. E’ stato riconosciuto colpevole di aver supportato il complice in un colpo, all’interno di una tabaccheria, e di aver fornito l’arma. L’assoluzione è stata disposta per altri due capi di imputazione e un terzo è stato dichiarato prescritto. La richiesta di condanna giunta dai banchi di accusa era di cinque anni e dieci mesi di detenzione. Il difensore, l’avvocato Francesco Enia, ha sempre contestato la partecipazione di Alario alle azioni ricostruite dagli investigatori e ha comunque ottenuto il riconoscimento delle attenuanti generiche. L’assoluzione è stata pronunciata per il collaboratore di giustizia Roberto Di Stefano (difeso dall’avvocato Vania Giamporcaro), al quale veniva mossa l’accusa di essere stato dietro ad un presunto “cavallo di ritorno”, dopo il furto di uno scooter.

Un quarto imputato, Mario Cammalleri, con un ruolo decisamente ridimensionato rispetto agli altri tre coinvolti, ha deciso di patteggiare. Il giudice Marino ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in favore dei titolari di due attività commerciali prese di mira. Sono rappresentati dall’avvocato Carmelo Tuccio.

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