Breast unit, la commissione Sanità contro il taglio del nastro bis: è strumentale alla politica

 
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Gela. “Non è più tempo delle bugie a fini elettorali. La sanità non può essere strumentale alla politica”.

Con queste parole la commissione Sanità del comune, presieduta da Virginia Farruggia (M5S), condanna la seconda inaugurazione, a cinque anni di distanza dalla prima, della Breast unit. Sarà l’assessore regionale Baldo Gucciardi a consegnare nuovi locali a quella che dovrebbe essere l’unità d’eccellenza di Senologia ma che, come denunciato anche dalla commissione Sanità, “continua a rimanere un centro privo di attività e di una convenzione”.

Mercoledì mattina, l’assessore del governo Crocetta sarà accompagnato dal manager dell’Asp cl2, Carmelo Iacono, e da Giuseppe Arancio, deputato e candidato del Pd all’Ars alle prossime elezioni regionali che a luglio, nel corso della conferenza dei sindaci della provincia di Caltanissetta, alla presenza di Gucciardi, aveva assicurato che su sua “sollecitazione e insistenza si inaugurerà la Breast unit” parlando di “piccolo passo avanti e riconoscimento ai professionisti che si sono adoperati per fare nascere e crescere questo servizio importante per la nostra collettività”

Il sindaco Domenico Messinese, anch’egli presente alla conferenza di luglio, aveva preso le distanze da Arancio, Gucciardi e Iacono accusandoli di avere programmato la discussione in quel tavolo. “Ci metto la faccia e parteciperò solo se si parla di interventi seri – ribadisce il primo cittadino – Vogliono inaugurare un servizio inesistente annunciato cinque anni fa”.

Come evidenziato dai componenti della commissione consiliare Sanità “il 18 dicembre 2014, le linee di indirizzo sono state finalmente approvate in Conferenza Stato-Regioni: da quel momento, i centri italiani che si occupano di senologia hanno un riferimento a cui attenersi, e le Regioni dovranno man mano adeguarsi per garantire che entro i loro confini ci sia un numero adeguato di Breast Unit, tenendo conto sia della popolazione presente, sia della conformazione del territorio. Secondo le indicazioni europee, ogni nazione dovrebbe garantire la presenza di una Breast Unit ogni 250 mila abitanti entro il 2016, quindi la Regione Siciliana è fortemente in ritardo rispetto a quanto richiesto, ma nonostante ciò, pare sia interessata solo a fare passerelle ad ogni appuntamento elettorale”.

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