Caltanissetta “scaricata” per Catania…ritorna di moda: una lista unica per l’assalto al Libero Consorzio

 
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Gela. Tra circa un mese, salvo nuovi stravolgimenti, si va al voto per la costituzione degli organismi dei Liberi Consorzi.

Si apre la “gara”. Il “trasferimento” verso la Città metropolitana di Catania, deliberato anche dal consiglio comunale, è bloccato e, così, torna in voga il Libero Consorzio di Caltanissetta. Saranno il sindaco e i consiglieri comunali a scegliere i loro rappresentanti nella giunta del libero consorzio, oltre ovviamente al presidente. Così, la politica locale, anche quella che pubblicamente si è schierata contro la permanenza nel Libero Consorzio di Caltanissetta per abbracciare la Città metropolitana di Catania, torna in campo. Le forze locali di centro sinistra sembrano pronte, addirittura, a schierare una lista comune. Il Partito Democratico, l’Udc che ha scelto di appoggiare la linea di Giampiero D’Alia e Ferdinando Casini, il Megafono e Sicilia Futura, starebbero per chiudere l’accordo, cercando di far pesare Gela nei nuovi organismi del Libero Consorzio nisseno. “Noi abbiamo votato in aula a favore del passaggio alla Città Metropolitana di Catania – spiega il capogruppo in consiglio comunale del Pd Vincenzo Cirignotta – non siamo responsabili del fatto che l’iter sia stato bloccato all’Assemblea regionale siciliana. Adesso, si apre una consultazione importante, peraltro con voti che verranno proporzionati al numero dei residenti dei comuni del comprensorio, e quindi perché dovremmo rinunciare?”. Che il dialogo tra le forze di centro sinistra stia per aprirsi è evidente anche dalle parole del capogruppo in consiglio comunale del Polo Civico Guido Siragusa. “Siami stati tra i pochi a votare contro il trasferimento a Catania – spiega – da un punto di vista di coerenza politica, non vedo perché il Polo Civico non debba avere aspirazioni a far parte dei nuovi organismi interni del Libero Consorzio di Caltanissetta. Il dialogo con il Partito Democratico? Noi, intanto, iniziamo a parlare con le altre forze di centro sinistra che hanno deciso di non arroccarsi o, comunque, di non agire da Carbonari”. 

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