Caso Eni, nella notte saltato il cambio turno: viveri gratis da due esercenti

 
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Gela. La protesta dei lavoratori dell’indotto e del diretto della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore contro il piano di ridimensionamento comunicato dai vertici della multinazionale diventa più dura.

Nella notte, infatti, proprio gli operatori del diretto di raffineria hanno detto no al cambio turno.
Di conseguenza, nessun turnista ha varcato la soglia dei presidi organizzati lungo le vie d’accesso alla fabbrica. Neanche l’intervento dei segretari provinciali del sindacato dei chimici ha prodotto risultati.
“Non possiamo consentire ai signori dell’Eni – spiegano ai presidi – di poter fare come meglio credono. Se la nave affonda, dobbiamo affondare tutti”.
Non è ancora chiaro se questa soluzione verrà adottata anche nelle prossime ore. Intanto, ai presidi una parte dei viveri, necessari per rifocillarsi durante la notte, viene messa a disposizione, gratuitamente, dai titolari di una rosticceria sul lungomare Federico II. Francesco e Orazio Romito, da giorni, forniscono gratuitamente cibo ai lavoratori in protesta. Si sentono vicini alle loro ragioni.

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