Chi vuole investire nelle aree dismesse Eni? Ci sono undici richieste: vertice in prefettura

 
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Gela. Fino ad ora, sono undici le richieste d’insediamento nelle aree dismesse della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. “Il bando non è chiuso”. Un numero emerso nel corso di un vertice tenutosi in prefettura a Caltanissetta, proprio con l’obiettivo di fare il punto della situazione. Undici proposte che, però, potrebbero essere affiancate a nuove richieste. “Il bando è ancora aperto – spiega l’assessore Francesco Salinitro presente al vertice nisseno – non ci sono condizioni ostative per eventuali altre aziende che intendano insediarsi nelle aree dismesse”. Intanto, durante il confronto in prefettura, i funzionari della Regione hanno confermato di aver concluso il processo di perimetrazione dell’area di crisi complessa che dovrebbe essere più ampia rispetto a quanto originariamente previsto. “Ovviamente – aggiunge Salintro – le aziende saranno invogliate ad investire davanti a regole certe che, soprattutto, definiscano gli eventuali vantaggi da assegnare a chi intenda insediarsi”. Alla riunione, hanno preso parte anche i vertici di Confindustria Centro Sicilia e quelli locali di Eni. Il percorso, quindi, non è ancora concluso. Le richieste d’insediamento sono legate al bando pubblicato negli scorsi mesi proprio da Confindustria Centro Sicilia con l’obiettivo di attrarre eventuali nuovi investitori. L’arrivo di aziende sul territorio viene visto come una delle soluzioni alla drammatica crisi occupazionale che si è abbattuta soprattutto su decine di operai dell’indotto Eni.

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