Cocaina nelle notti della movida, chiuse le indagini: l’affare controllato da tre giovani

 
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Immagini di repertorio

Gela. Avrebbero controllato una grossa fetta dello spaccio di droga nella movida. I pm della Dda di Caltanissetta hanno chiuso le indagini nei confronti dei presunti pusher coinvolti nell’inchiesta “Smart”. Negli scorsi mesi, vennero eseguiti provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di Rocco Grillo e Antonio Radicia. Sono accusati di aver gestito il giro di droga. Avrebbero piazzato soprattutto cocaina. Nell’inchiesta, è coinvolto anche Emanuele Brancato, che però non è stato raggiunto da provvedimenti restrittivi. Sono stati ricostruiti centinaia di episodi. La droga veniva venduta, secondo le accuse, nei luoghi più battuti dalla movida in città. Grillo, difeso dall’avvocato Davide Limoncello, ha ottenuto gli arresti domiciliari e nelle prossime settimane la sua posizione verrà valutata dai giudici della Corte di Cassazione. Sarebbe stato il più attivo nella vendita di droga, anche se ha negato le accuse. Radicia, che ha appena ottenuto una condanna notevolmente ridotta dopo il coinvolgimento nell’inchiesta “Malleus”, è attualmente detenuto per i fatti del blitz “Smart”. Secondo i pm della Dda e i carabinieri del reparto territoriale, avrebbe avuto a sua volta un importante ruolo nell’affare. I legali che lo rappresentano, gli avvocati Davide Limoncello e Paola Turco, hanno già deciso di rivolgersi ai magistrati di Cassazione per ottenere una misura alternativa alla detenzione.

Per gli investigatori, entrambi avrebbero avuto rapporti molto frequenti con Brancato (difeso dall’avvocato Giacomo Ventura), al quale vengono contestati alcuni episodi di spaccio. A seguito della chiusura delle indagini, i pm nisseni della Dda potrebbero chiedere il rinvio a giudizio.

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