Colpi di arma da fuoco in via Venezia, testimone conferma: “Fu Parisi a sparare”

 
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Gela. Fu John Parisi a sparare contro l’auto nella quale c’era il padre della sua compagna. Questa mattina, sentito in aula davanti al collegio penale del tribunale, è stato il conducente della vettura a confermarlo. L’uomo è il testimone oculare convocato per riferire di quanto accadde due anni fa, in via Venezia. A Parisi viene addebitata l’accusa di tentato omicidio. Carmelo Raniolo, considerato l’obiettivo dell’azione, riportò solo una ferita superficiale alla mano. Già in fase di indagine, all’imputato venne mossa anche una contestazione mafiosa. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, Parisi, considerato vicino agli stiddari, avrebbe sparato spinto da ragioni di astio verso Raniolo, collocato dagli investigatori nel contesto di Cosa nostra. Il testimone ha confermato di aver riconosciuto proprio Parisi. Una versione resa rispondendo alle domande del difensore dell’imputato, l’avvocato Davide Limoncello, e del pm dell’antimafia Davide Spina.

L’imputato non ha mai ammesso di aver agito anche se le dichiarazioni rese in aula dal teste confermano la linea dell’accusa. L’assenza di una volontà di uccidere, secondo la difesa, si desume dal fatto che furono esplosi solo due colpi e dai punti di impatto. Gli inquirenti ritengono che a sparare fu proprio l’imputato, già in passato trovatosi in una situazione analoga. In quel caso non gli venne contestato il tentato omicidio.

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