Colpi di cacciavite al rivale, Matteo Ventura si difende davanti al gip: arresto non convalidato

 
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Gela. Lascia il carcere di Balate e viene trasferito ai domiciliari all’interno della propria abitazione.

Arresto non convalidato. Il giudice delle indagini preliminari Fabrizio Molinari, infatti, non ha convalidato l’arresto del quarantunenne Matteo Ventura. L’uomo è stato arrestato, domenica, dai carabinieri della radiomobile tra le palazzine dello Iacp di via Tarapaca a Scavone. Sarebbe stato lui a colpire un trentottenne, ferito utilizzando un cacciavite. Ventura si è difeso davanti al giudice e al pubblico ministero Antonio D’Antona. Rappresentato dagli avvocati Grazio Ferrara e Valentina Lo Porto, ha ammesso di aver aggredito il trentottenne che, a sua volta, si era scagliato contro il figlio minorenne. In base alla linea di difesa, Ventura avrebbe cercato di difendere il figlio, accusato dal trentottenne di aver preso parte ad un furto ai suoi danni.

La reazione dopo aver visto il figlio a terra. Sarebbe stato proprio l’uomo ferito a chiedere, inizialmente, spiegazioni a Ventura e al figlio. La reazione del quarantunenne arrestato sarebbe scattata dopo aver visto a terra il figlio. Gli avvocati Grazio Ferrara e Valentina Lo Porto, inoltre, hanno insistito sul fatto che l’unica testimonianza acquisita dagli investigatori è stata quella del trentottenne. Non ci sarebbero altri testimoni. Adesso, i legali di difesa si preparano ad un ricorso davanti ai giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta con l’obiettivo di ottenere la revoca degli arresti domiciliari.

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