Consiglieri uscenti, operai, funzionari pubblici…Morgana schiera la lista in attesa di Di Maio

 
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Gela. L’ipotesi di almeno una lista civica a supporto sembra quasi del tutto tramontata, i grillini invece hanno praticamente definito i loro candidati in quella ufficiale, l’unica che sosterrà la corsa alla sindacatura del consigliere comunale uscente Simone Morgana. I nomi ci sono tutti, anche se ufficialmente lo stesso Morgana preferisce attendere prima di uscire allo scoperto. La lista e i nominativi che la compongono devono passare al vaglio del capo politico Luigi Di Maio. Quasi una formalità, ma che va comunque adempiuta. “Prima serve la certificazione del capo politico”, dice Morgana. Una sola lista, lo sanno quelli del suo entourage e tanti attivisti, potrebbe non bastare davanti alle tre coalizioni che cercano di metterne insieme il più possibile. Però, filtra ottimismo. Di sicuro, in lista ci saranno i consiglieri comunali uscenti Virginia Farruggia, Vincenzo Giudice e Angelo Amato. C’è l’attivista Santi Ventura, che è stato organizer del meetup. Pare non ci sia invece il suo successore Livio Aliotta. Novità non ne mancherebbero, a cominciare dal funzionario comunale Mario Cernigliaro. I grillini stanno cercando di coinvolgere chi fino ad ora non ha mai fatto un passo verso la candidatura.

Ci sarebbe anche la scelta di Francesco Cacici, operaio dell’indotto Eni e segretario provinciale dei metalmeccanici dell’Ugl. Da tempo, a sostegno dei pentastellati si è schierato l’avvocato Francesco Castellana, quattro anni fa impegnato nel gruppo del Megafono e rimasto fuori dall’assise civica per un pugno di preferenze. Il legale però non farà parte della lista. “Sì, è vero. Ci sta dando una mano e si sta impegnando in campagna elettorale”, confermano alcuni attivisti. Non è certa la presenza di Orazio Mili. Uno dei fondatori del Comitato dei familiari delle vittime del clorosoda, potrebbe dare un sostegno ancora più concreto. Ha scelto di appoggiare Morgana, ma non è ancora sicuro di volersi candidare. Rispetto a quattro anni fa e al fallimento Messinese, i pentastellati si ripresentano sapendo che sarà ancora più difficile. Aspettano che Di Maio, oltre a certificargli la lista, si presenti sul loro palco elettorale.

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