Crisi Eni, nell’indotto stipendi a rischio: Andrea Alario, “si torni a raffinare”

 
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Gela. La vertenza Eni sembra iniziare a produrre strascichi che potrebbero aprire nuovi fronti di crisi. Molte aziende dell’indotto, infatti, con difficoltà riusciranno a versare le retribuzioni per il mese che si avvia a concludersi.

Per questa ragione, gli operai iniziano a temere davanti ad un braccio di ferro, quello tra Eni e sindacati, che si preannuncia tutt’altro che semplice da dipanare.
Già dalle prossime ore, i lavoratori del diretto e dell’indotto dello stabilimento di contrada Piana del Signore scenderanno in strada con almeno due cortei.
“Diversi colleghi dipendenti di molte aziende dell’indotto – spiegano ai presidi organizzati lungo le vie d’accesso alla fabbrica – hanno già ricevuto comunicazioni relative a ritardi nei pagamenti della mensilità di luglio. La situazione è veramente molto critica. Allo stato attuale, poche società riusciranno ad essere puntuali. Ci risulta che l’amministratore nominato per portare avanti l’azienda Eurocoop ha già provveduto a dare il via libera ai pagamenti. In molti altri casi, invece, sarà decisamente più difficile”.
Insomma, oltre al danno anche la beffa per operai in presidio da diciotto giorni. Le parole di rassicurazione pronunciate, nelle scorse ore, dai vertici nazionali del gruppo Eni non fanno breccia negli umori di lavoratori e sindacalisti locali. “La bioraffineria – spiega il segretario provinciale dei chimici dell’Ugl Andrea Alario – può essere un progetto interessante ma solo da un punto di vista d’integrazione all’attività principale di questo sito che è stata e dovrà ancora essere quella di raffinare il greggio Gela. Senza questo passo non si potranno accettare accordi di nessun tipo. Si torni all’intesa del luglio di un anno fa e, se i manager Eni lo vorranno, lo si integri con altre opzioni. Ma nessuno può sottrarci la raffinazione del nostro greggio”.
La domenica ai presidi è trascorsa tra un’afa asfissiante e l’attesa dei cortei che muoveranno nelle prossime ore.

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