Crocetta come Berlinguer, “alleanze per salvare la Sicilia”

 
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Gela. Il solito Rosario Crocetta. Nemmeno la permanenza da europarlamentare a Bruxelles è riuscita a farlo diventare puntuale. Arriva alla conferenza stampa con un’ora di ritardo.

Ad attenderlo non ci sono solo i soliti “compagni” di sempre. Sulla scia della cometa del progetto “Crocetta presidente” si sono aggrappati in molti.

Da Gaetano Trainito, che da consigliere dell’opposizione ha deciso di indossare la casacca del Pd, ad Angelo Tuccio, l’ingegnere presidente dell’ormai ex Gela calcio che al pallone avrebbe voluto associare la realizzazione di un centro commerciale interamente finanziato da un imprenditore. Altri discorsi, probabilmente ormai dimenticati.

C’era anche un altro ex illustre, Filippo Collura presidente per due legislature consecutive dell’ente provincia. Accanto al leader Crocetta, comunque si incrociano ancora il recente passato e il presente della politica gelese, con Elisa Nuara e il sindaco Angelo Fasulo seduti accanto a lui che preferisce parlare “con la lingua del popolo”.

Il suo “è un movimento che non guarda alle tessere di partito della gente – spiega Crocetta – Abbiamo un’unità ampia. Dobbiamo unire tutti gli uomini che accettano il nostro protocollo di legalità, che dice niente indagati di mafia nelle liste. Questo è un patto civico per un risanamento che non sia macelleria sociale.

Che taglia il sistema della casta e non attacca i lavoratori più deboli”. L’europarlamentare candidato alla guida della Regione parla dell’alleanza con Udc, ricordando che “gli uomini di Cuffaro sono andati al Pid. I partiti non sono delle cose statiche. Cambiano. Anche Leoluca Orlando è venuto dalla Democrazia cristiana, dove c’erano tante persone perbene.

C’erano i Moro ma anche i Ciancimino. Ci sono quelli che amano i ghetti perdenti – aggiunge Crocetta – Vorrei ricordare che Berlinguer, nel 1975, parlava della necessità di fare un patto tra comunisti, cattolici e socialisti per salvare l’Italia. Oggi dobbiamo salvare la Sicilia”.

“Sull’avvicinamento del Fli non sono contrari ne Pd ne l’Udc – incalza l’Europarlamentare – Fini, non dimentichiamo che ha difeso la costituzione. L’apertura la faccio sulla base delle scelte concrete delle liste e non sulle tessere di partito, come fanno gli ideologi che non producono nulla”. “Crocetta dovrebbe sganciarsi dall’Udc e tornare alla originaria connotazione politica di sinistra – dice Francesco Castellana – dirigente provinciale Sel. Crocetta, alleandosi con l’Udc è come se avesse scelto il sacramento del battesimo con l’acqua Santa e avesse però scelto come padrino il diavolo. La proposta di Fava è di combattere in questa competizione elettorale ogni forma di cuffiariamo e lombardismo”.

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