Pensionato indigente abbandonato in ospedale anche dopo la morte

 
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Gela. Abbandonato dai familiari anche dopo la morte. Un pensionato indigente è spirato in un lettino dell’ospedale di Sancataldo, ignorato da parenti e figli.

Il corpo privo di vita di Antonio Meroni, 70 anni, è stato recuperato dopo alcuni giorni dal suo decesso, dalla società di onoranze funebri Giarrizzo il cui intervento è stato sollecitato dal settore ai Servizi sociali del Comune.

Era stato preso in cura dalla casa di ospitalità “Antonietta Aldisio”. La sua permanenza nell’opera pia di via Europa è durata poco più di un mese. A interromperla bruscamente un improvviso malessere.

E’ toccato alle suore della casa di cura assistere anche in ospedale il povero pensionato. Nemmeno l’unica persona segnalata dal comune ha voluto stargli vicino nel momento della sua morte.

Lo sfortunato settantenne era stato ricoverato presso il presidio ospedaliero Vittorio Emanuele ma i medici erano stati costretti a ordinarne il trasferimento in una unità operativa di lunga degenza del nosocomio di Sancataldo.

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