“Debiti pregressi, fatture sospette, promesse non rispettate, campo inadeguato”, Mendola annuncia. “Trasferta di Palmi a rischio”

 
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Il presidente del Gela Calcio Angelo Mendola

Gela. “Da oggi sono dimissionario. Non so neanche se la squadra domenica si presenterà a Palmi”.

Il presidente Angelo Mendola ne ha per tutti. Entra a gamba tesa sull’amministrazione comunale. E va giù pesante. “Non abbiamo mai chiesto soldi al Comune ma solo servizi – esordisce – lo stadio Presti è in uno stato di abbandono. Da due mesi inviamo Pec e veniamo inascoltati. Ci hanno detto che la squadra aveva i bilanci a posto ed invece ci ritroviamo con un debito di 140 mila euro. Non solo. C’erano due mensilità non pagate che rischiano di tramutarsi in penalizzazioni se non assolviamo entro breve tempo. Tutto doveva essere compensato con crediti che ci risultano inesistenti”.

Il presidente Mendola si riferisce in particolare ad una fattura di sponsorizzazione della Tekra di circa 85 mila euro che risulta nel bilancio.

Pronta però la replica della società campana. “Abbiamo sponsorizzato il Gela lo scorso anno – dice Alessio Balestrieri, amministrato della Tekra – c’era un rapporto con l’ingegner Angelo Tuccio. Tra l’altro c’è una fattura che in effetti dobbiamo ancora saldare”.

Il presidente Mendola smentisce l’aggressione del fratello Emanuele al vice sindaco Simone Siciliano. Le autorità giudiziarie dovranno far luce sull’accaduto. “Siciliano dice che siamo una società privata e che non siamo in grado di sostenere economicamente la squadra? – aggiunge – noi vogliamo solo investimenti sul Presti. Sappiamo bene quanto costa un campionato e stiamo investendo 600-700 mila euro.  Abbiamo un programma triennale ma senza la gestione dello stadio ed una interlocuzione tutto diventa impossibile”.

Il vice sindaco non ha voluto replicare alla nostra redazione.

Il sindaco ha risposto dicendo che negli ultimi due anni il Comune ha speso 300 mila euro per il Presti e 6000 euro per il Mattei di Macchitella.

Ci sono margini per ricucire?

“Noi siamo aperti al dialogo ma servono risposte concrete”.

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